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Il Sale di Cervia incontra il Fagiolo Secondo del Piano di Orvieto, lungo la Via Romea Germanica

sabato 9 ottobre 2021

"Donare il sale, per tradizione, è un augurio di ricchezza e prosperità". Lo hanno fatto e lo faranno i partecipanti al Cammino del Sale di Cervia che, percorrendo la Via Romea Germanica in dodici tappe, sono transitati anche per Cortona-Pozzuolo (Castiglione del Lago) e Ficulle-Orvieto per poi riprendere sabato 9 ottobre il viaggio verso Roma dove il pregiato "sale dolce" proveniente dalla Salina Camillone sarà donato a Papa Francesco. Una tradizione, quella di portare un paniere di sale bianco al pontefice, che nacque nel 1444, quando il Cardinale Pietro Barbo, divenuto poi Papa Paolo II, fu nominato vescovo di Cervia dove esistono ancora i Magazzini del Sale, la Torre di San Michele e le case dei salinari.

L'ingresso in Umbria dei camminatori del sale è avvenuto seguendo il tracciato ufficiale dell’itinerario culturale con sosta del gruppo dei pellegrini alla Chiesa di Sant’Ansano e alla Chiesa del Pentimento, luogo di grande importanza per il percorso spirituale di Santa Margherita. I camminatori sono quindi arrivati a Pozzuolo e, dopo aver visitato la struttura ricettiva del Romitorio, punto di riferimento fondamentale della zona per i pellegrini che transitano lungo la Via Romea Germanica, si sono trasferiti a Castiglione del Lago dove sono stati ricevuto dal sindaco, Matteo Burico, all’interno di Palazzo Della Corgna, dove è avvenuto lo scambio degli omaggi tra le comunità.

Accoglienza calorosa anche da parte del sindaco di Ficulle, Gianluigi Maravalle, e dell'Amministrazione Comunale con visita alla Rocca dove, a fine giugno, è stata inaugurato il Centro di Informazione e Accoglienza Turistica. Il gruppo ha fatto, quindi, il suo arrivo sulla Rupe, prima in Piazza Duomo, e poi in Municipio. Al sindaco, Roberta Tardani, e ad una rappresentanza della Commissione Capigruppo, la delegazione guidata dal vicesindaco di Cervia, Gabriele Armuzzi, ha fatto dono del pregiato sale. Anche la Condotta Slow Food di Orvieto, insieme ad alcuni camminatori amici della Via Romea Germanica, ha salutato l'arrivo del Sale di Cervia, Presìdio Slow Food della Condotta di Ravenna, nel corso di una conviviale che ha avuto luogo a "L'Antica Cantina. L'Osteria delle Donne", tra le osterie di Slow Food. 

Tra i presenti alla serata anche Cristina Maravalle, dirigente scolastica dell'Istituto Professionale per l'Agricoltura e l'Ambiente di Fabro. Tra i camminatori, Franco Di Ticco, responsabile del Gruppo Cultarale "Civiltà Salinara" di Cervia, Ivana Bricca, consigliera dell'Associazione Via Romea Germanica e responsabile per l’Umbria, e Rodolfo Valentini, vicepresidente dell'Associazione Via Romea Germanica da poco riconosciuta dal Consiglio d'Europa "Cammino di Interesse Storico-Culturale" a sottolineare l'importanza e le potenzialità che si tradurranno in nuove opportunità per le comunità che ne fanno parte.

Nell'accogliente locale è avvenuto anche un gemellaggio, per il momento simbolico, con il Fagiolo Secondo del Piano, riconosciuto sul finire del 2017 Presìdio Slow Food di Orvieto e dell'Umbria. Un incontro, quello tra i due Presìdi, che si è rivelato un'importante occasione per far conoscere il legume locale. "Ma anche – suggerisce Alessandra Cannistrà, fiduciario della Condotta Slow Food di Orvieto – per sostenerlo in questo momento critico in cui la sua area di produzione potrebbe essere minacciata dalla modifica del tracciato del nuovo tratto della Complanare e rilanciare la salvaguardia del Piano degli Orti della città".

Le caratteristiche del cosiddetto "Oro Bianco" – così era conosciuto nel secolo scorso, come testimonia un documento del 1917 nel quale l'allora sindaco di Orvieto faceva richiesta alla Commissione Provinciale di Agricoltura di trenta prigionieri di guerra per l'imminente lavoro di mietitura e semina – sono state illustrate da uno dei suoi principali produttori, Costantino Pacioni. "Oro Bianco", non a caso, è anche il nome con il quale è conosciuto il prezioso prodotto che arriva dalla Saline di Cervia e già nel Medioevo era fondamentale per l’economia di tutta la Romagna, della Marca Anconitana e di alcune zone della Lombardia.