redazionali

BirrAlfina da record: sei birre sul podio per il "Premio Cerevisia 2025"

martedì 17 giugno 2025

L’Umbria si conferma terra di sapori autentici e di grande artigianalità anche nel mondo brassicolo. A dimostrarlo è BirrAlfina, birrificio con sede a Canonica di Orvieto, che quest’anno ha sbancato al Premio Cerevisia 2025, il più autorevole riconoscimento nazionale dedicato alla brassicultura di qualità. 27 birrifici selezionati tra 140 birre finaliste provenienti da 16 regioni italiane.

Giunto alla sua dodicesima edizione, il Premio Cerevisia è l'unico concorso brassicolo italiano promosso esclusivamente da enti pubblici, senza sponsor commerciali o influenze private. I giudizi vengono espressi da una giuria scientifica indipendente, con procedure anonime e trasparenti, coordinate dal CERB – Centro di Ricerca per l'Eccellenza della Birra dell'Università di Perugia.

Con grande orgoglio, BirrAlfina ha conquistato:
- 1° posto nella categoria Golden/Blond Ale con Exxtasy
- 1° posto nella categoria Belgian Pale/Blond Ale con Annozero
- 1° posto nella categoria Porter/Stout con Batika
- 2° posto nella categoria Italian Grape Ale con Vinum
- 3° posto nella categoria Materie Prime con Anna Zero Wet
- 2° posto nella categoria Pilsner con Amala

Un risultato che parla da sé: qualità, ricerca, identità. Dietro a tutto questo c’è la visione e la passione Alessandro Achilli, fondatore e mastro birraio di Birralfina, che abbiamo intervistato insieme alla moglie Ilenia per farci raccontare questo momento d’oro.

Sei riconoscimenti in un solo anno. Che significato ha per te questo risultato?
Sono emozionato. È un riconoscimento non solo per me, ma per tutta la squadra che lavora ogni giorno con passione. Questi premi confermano che le nostre birre sono capaci di parlare a livelli diversi: tecnico, sensoriale, emozionale.

Parliamo di Exxtasy, la birra che ha vinto nella categoria Golden/Blond Ale. Cosa la rende speciale?
Exxtasy è fresca, equilibrata, con note agrumate delicate. È pensata per essere accessibile ma con carattere, una birra che puoi bere in ogni occasione ma che lascia sempre qualcosa al palato e alla mente.

Un altro primo posto con Annozero, la vostra Belgian Pale Ale. Che valore ha per voi questa birra?
Annozero è una birra identitaria. È un punto di partenza e di ritorno: rappresenta l’inizio del nostro percorso, ma anche la direzione che vogliamo seguire. È intensa, profumata, spirituale quasi.

Baltika, regina delle Porter/Stout, ha trionfato in una categoria molto tecnica. Cosa c’è dietro questa birra?
Baltika è concentrazione e profondità. È una birra che richiede attenzione, perché ogni sorso racconta qualcosa: il caffè, il cacao, la tostatura... È una birra da meditazione.

Amala, seconda tra le Pilsner, è forse la birra più “classica” tra quelle premiate. Come si fa a emergere con una birra così tradizionale?
È proprio questa la sfida. La Pilsner è una birra apparentemente semplice, ma la sua essenza è tutta nell’equilibrio. Amala ha una luppolatura fine, un corpo snello ma presente, una pulizia che la rende immediata ma non anonima. Farla bene è difficile: per questo siamo fieri del riconoscimento.

Come nasce Vinum, premiata tra le Italian Grape Ale?
Vinum è un esperimento d’amore tra birra e vino. Utilizziamo mosto d’uva del territorio, selezionato con cura. Ne nasce una birra profonda, elegante, che parla di Umbria e delle sue eccellenze. È un modo per valorizzare due culture produttive che qui convivono da sempre.

Anno Zero Wet si è distinta per l’utilizzo delle materie prime. Qual è il suo segreto?
L’uso del luppolo fresco, appena raccolto. È una birra che cambia ogni anno, riflette il clima, la stagione, la terra. La chiamiamo “zero” proprio per questo: ogni volta è come ripartire da capo.

Cosa significa oggi produrre birra artigianale in Umbria ma più in generale in Italia?
Significa mettersi in gioco ogni giorno. Non basta fare una buona birra: serve racconto, identità, cura del dettaglio. Ma soprattutto bisogna avere rispetto per chi beve. Noi cerchiamo di essere sinceri, sempre. E questo, alla lunga, paga.

Qual è il futuro di BirrAlfina?
Vogliamo continuare a sperimentare, ma senza perdere il nostro legame con il territorio. L’Umbria è la nostra musa. E poi vogliamo far crescere la cultura della birra artigianale, farla uscire dalla nicchia. Una buona birra è un’esperienza, non un prodotto.

Con sei premi in altrettante categorie, BirrAlfina si conferma un punto di riferimento nel panorama brassicolo italiano. Il suo successo è frutto di competenza, passione e amore per il territorio.

Ecco le 39 migliori birre artigianali d'Italia, 27 i birrifici sul podio del Premio Cerevisia

Nota della Redazione: Orvietonews, giornale online registrato presso il Tribunale di Orvieto (TR) nr. 94 del 14/12/2000, non è una bacheca pubblica. Pur mantenendo fede alla disponibilità e allo spirito di servizio che ci ha sempre contraddistinto risultando di gran lunga l’organo di informazione più seguito e letto del nostro territorio, la pubblicazione di comunicati politici, note stampa e altri contributi inviati alla redazione avviene a discrezione della direzione, che si riserva il diritto di selezionare e modificare i contenuti in base a criteri giornalistici e di rilevanza per i lettori.