politica

"Il Piano socio-sanitario regionale deve tener conto anche dei cittadini che vivono nelle zone svantaggiate"

martedì 9 dicembre 2025

Un convegno-seminario sul tema della sanità nelle Aree Interne dell’Umbria. È quello svoltosi sabato 6 dicembre a Costacciaro per iniziativa della Cisl Umbria, dal Centro di Bioetica "Fileremo" e dalla Università degli Uomini Originari di Costacciaro con l’obiettivo di riflettere sulla sanità, partendo dall'esperienza delle Aree Interne. Dopo i saluti istituzionali dei sindaci di Costacciaro, Andrea Capponi, di Scheggia, Fabio Vergari, di Sigillo, Giampiero  Fugnanesi  e di Fossato di Vico, Lorenzo Polidori, del presidente del Fileremo Antonio Margiotta, è intervenuto Angelo Manzotti, segretario generale regionale della Cisl Umbria che ha sottolineato l’importanza delle aree montane della regione, nelle quali vivono circa 200.000 umbri.

"Il seminario – ha sottolineato Manzotti – è stato concepito dalla Cisl Umbria per avere un necessario confronto in una fase di elaborazione del Piano  socio-sanitario regionale in modo da essere consapevoli delle esigenze delle popolazioni residenti nelle aree interne. I problemi di desertificazione, per altro non riguardano solo la sanità, ma anche la scuola, i trasporti, le banche e il commercio. Per la Cisl Umbria il modello da attuare è quello della sanità territoriale, tenendo conto anche dell’indice di invecchiamento, particolarmente elevato in Umbria. Case di comunità, assistenza domiciliare e telemedicina, sono alcune delle risposte tecniche che si possono dare".

Nell’avviare gli interventi dei relatori presenti, il dottor Tullio Ostilio Moschini, coordinatore delle politiche socio-sanitarie della Cisl Umbria ha proposto di avviare un tavolo di lavoro sui temi evidenziati dai sindaci e dai relatori. Tutti gli intervenuti hanno segnalato l’importanza della sanità legata al territorio e della fondamentale relazione personale fra medico e malato. In particolare Euro Puletti, della Università degli Uomini Originari di Costacciaro, ha ricordato di come la realtà che rappresenta si facesse carico, fin dal Medioevo, della cura di abitanti del Castello e dei pellegrini attraverso un ospedale e un medico che veniva sostenuto dalla comunità. Questa esperienza è un esempio storico di sanità territoriale che potrebbe ispirare anche il futuro.  Emersa poi la capacità delle comunità locali a intervenire sulle problematiche sanitarie, mettendo in rete le risorse collettive di cui dispongono. 

"L’incontro – ha ribadito Manzotti, a margine dell’evento – è stato l’inizio di una collaborazione volta a migliorare, in sede di contrattazione, il Piano socio - sanitario regionale in corso di redazione”. Sono intervenuti come relatori il professor Giovanni Stelli del Centro di Bioetica Fileremo, il già ricordato professor Euro Puletti e la dottoressa Paola Tomassoli, direttrice del Distretto Alto Chiascio. Hanno partecipato alla tavola rotonda, secondo momento del seminario e moderata dal dottor Stefano Mosca e dalla dottoressa Loredana Minelli, il dottor Stefano Ambrogi, medico generale, il dottor Fabio Ermili, bioeticista e chirurgo, il dottor Bruno Lepri, fisiatra, il dottor Stefano Lucentini, pediatra e la dottoressa Cinzia Venturi, responsabile del servizio infermieristico del Distretto.

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