"Una decisione che riconosce fragilità e unicità del paesaggio e conferma quanto il Pd ha sostenuto fin dall'inizio"

Il Partito Democratico di Orvieto accoglie con soddisfazione la notizia della valutazione negativa espressa dalla Regione Umbria sul progetto dell’impianto eolico "Phobos", presentato dalla società RWE Renewables Italia Srl, che prevedeva l’installazione di sette aerogeneratori da 6 MW ciascuno nei territori comunali di Orvieto e Castel Giorgio.
Una decisione che riconosce la fragilità e l’unicità del nostro paesaggio e conferma quanto il Partito Democratico ha sostenuto fin dall’inizio: la transizione ecologica non può essere imposta a colpi di megaprogetti calati dall’alto, ma deve nascere da una pianificazione coerente con le caratteristiche dei territori, condivisa con le comunità locali e basata su criteri di reale sostenibilità ambientale, economica e sociale.
Non possiamo tuttavia dimenticare che questa vicenda è stata accompagnata da un lungo e inspiegabile silenzio della precedente Giunta regionale, che per anni ha evitato di assumere una posizione chiara, lasciando nel limbo un progetto che meritava invece una valutazione tempestiva e trasparente.
Quel silenzio istituzionale ha prodotto incertezza, alimentato tensioni nei territori e rischiato di compromettere la credibilità stessa delle politiche ambientali regionali. Solo oggi, con la decisione finale della Direzione Governo del Territorio, si pone fine a un percorso segnato da ritardi e ambiguità.
Il Pd di Orvieto ribadisce con forza che non è contrario alle energie rinnovabili, anzi, le considera una priorità strategica e un dovere politico verso le generazioni future. Anche quella del vento può essere considerata una forma di energia da sfruttare purché si tenga conto della dimensione del progetto in relazione al luogo, del coinvolgimento e della partecipazione delle comunità locali, avendo cura di installare impianti solo dove sia opportuno, sia dal punto di vista paesaggistico che energetico.
La sfida va affrontata quindi con strumenti moderni e intelligenti: fotovoltaico diffuso, comunità energetiche rinnovabili (CER), eolico di piccola taglia, efficientamento energetico degli edifici pubblici e privati, riuso delle aree industriali dismesse, riduzione degli sprechi e incentivi per l’autoproduzione locale.
Proprio per questo, ricordiamo che il Consiglio Comunale di Orvieto, nel settembre 2025, ha approvato all’unanimità una mozione, presentata anche dal gruppo del Partito Democratico, per la costituzione di una Comunità Energetica Rinnovabile e la definizione di un Piano Comunale per il Fotovoltaico.
Un atto che segnava un punto d’incontro importante e che oggi, alla luce di questa vicenda, assume un significato ancora più urgente. È necessario dare continuità concreta a quella decisione, avviando subito i tavoli tecnici e coinvolgendo cittadini, imprese e istituzioni, affinché Orvieto possa davvero diventare un modello di transizione energetica equa e partecipata, anche sostenendo CER già avviate nel territorio dell’Orvietano.
L’energia pulita non può essere un nuovo terreno di speculazione, ma un bene comune da pianificare con equilibrio, rispetto e visione.
La bocciatura dell’eolico “Phobos” chiude una stagione di progetti imposti e apre la possibilità di scriverne una nuova: quella di un’Orvieto che produce energia dal sole, dall’intelligenza e dalla responsabilità collettiva.
Partito Democratico di Orvieto

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