Gruppi Consiliari di Opposizione: "Il Consiglio Comunale non è un palcoscenico personale"

Nel Consiglio Comunale di lunedì 20 ottobre, convocato per approvare una variazione di bilancio, la sindaca Roberta Tardani ha nuovamente scelto di utilizzare la maggiore assise cittadina come un megafono di propaganda personale, anziché come luogo di confronto democratico e di ascolto reciproco. Invece di rispondere nel merito delle questioni poste, la sindaca ha preferito ripetere un copione ormai consunto: accusare le opposizioni di essere “i soliti disfattisti”, di “gioire quando le cose vanno male” e di “non lavorare per il bene della città”.
È un modo facile, ma pericoloso, di eludere la responsabilità politica: se chi critica è automaticamente un nemico, allora il confronto democratico muore. Anche oggi, tutte le forze di opposizione hanno dato prova di serietà, sobrietà e spirito unitario, rispondendo punto per punto, con argomenti e fatti. Mentre la sindaca e lo stesso presidente del Consiglio Comunale, che dovrebbe mantenere un ruolo di garanzia e imparzialità, si sono abbandonati a un racconto trionfalistico dei presunti risultati dell’Amministrazione, noi consiglieri di minoranza abbiamo ricordato che i cittadini, quei risultati, ancora non li vedono.
Lo abbiamo fatto con esempi concreti come I due progetti PNRR del Comune di Orvieto:
- il Centro Sociale allo Scalo, di cui si parla da mesi ma che ancora non apre le sue porte;
- l'Asilo di Sferracavallo, che tutti noi speriamo sia concluso rapidamente, ma che è già in forte ritardo e con un rischio serio di danno erariale per il Comune.
Lo abbiamo fatto controllando lo stato di avanzamento di progetti e di opere continuamente annunciati e non conclusi: i giochi per bambini alla Confaloniera, i lavori alla Rupe in zona Salto del Livio e a Sugano, il tetto della Scuola “Ippolito Scalza”, l’area dell’Antistadio "Oscar Achilli", il campetto di Ciconia, il Museo della Ceramica o gli interventi su San Lorenzo in Vineis che è stato finanziato nel lontano dicembre 2022 e che versa ancora in abbandono.
Lo abbiamo fatto indicando le assenze nella cura del territorio: il verde di Piazza della Pace in stato di abbandono, la cartellonistica turistica fatiscente, il parcheggio con asfalto e marciapiedi rovinati, le aree gioco per bambini sporche e trascurate e I bagni pubblici chiusi. Si sono meravigliati del crollo del muro di tufo al parcheggio del Foro Boario, ma sono anni che ne segnaliamo la fragilità.
E lo abbiamo fatto con proposte: dal taglio della Tassa sui rifiuti con l’uso del agio ambientale, al piano delle colonnine elettriche e del fotovoltaico, alla richiesta di interventi sul San Francesco. Lo abbiamo fatto anche approvando e riconoscendo il lavoro quando va nella giusta direzione, come il caso della Biblioteca Comunale.
Lo facciamo nel contestare alcune scelte di indirizzo come quelle che riguardano l’assenza di azioni e investimenti sui giovani. Investimenti concentrati solo nell’ambito sportivo dove dove però e’ stata necessaria una raccolta firme per convincere la Giunta ad aderire al bando per un nuovo Palazzetto.
Noi consiglieri di opposizione abbiamo inoltre ricordato la necessità di affrontare con onestà un tema strutturale: la carenza di personale comunale e la loro organizzazione. I dipendenti sono pochi e lavorano con grande dedizione, ma non si può più far finta che la macchina amministrativa possa reggere senza un piano serio di assunzioni negli uffici tecnici, per garantire controlli, monitoraggio dei cantieri e capacità di rendicontare i progetti finanziati.
Lo abbiamo fatto richiamando il tema sempre vivo e irrisolto dell’ex Caserma Piave dove e’ ormai chiara che la destinazione a scuola di Polizia e’ stata solo un’uscita elettorale. E su questo si e’ richiamato il tema dei 6 milioni di euro promessi dall’ex assessore regionale Melasecche per la riqualificazione dell’ex Piave, chiedendo se vi fosse la possibilità di recuperarli. La risposta della maggioranza è stata offensiva e fuorviante verso Il Pd che tanta maestà ha leso segnalando come il tema vero oggi è la rigenerazione urbana e la restituzione alla città di un’area strategica, favorendo anche la residenzialità delle giovani coppie e delle famiglie in difficoltà. Orvieto deve crescere sia come destinazione da visitare sia come luogo da abitare e da vivere.
La verità è che questa amministrazione, anziché cambiare rotta, continua a generare confusione e divisione, costruendo nemici invece di soluzioni.
Un governo locale che si regge sull’autocompiacimento e sulla propaganda non può durare, perché la realtà, prima o poi, presenta il conto.
Noi continueremo a fare il nostro dovere: opposizione costruttiva, fondata sui fatti, sulle proposte, sul rispetto delle istituzioni e dei cittadini.
Non facciamo “il tifo contro Orvieto”. Facciamo il tifo per un’Orvieto più giusta, più curata, più efficiente e più attrattiva per tutti noi e per il futuro dei nostri giovani.
Partito Democratico di Orvieto
Gruppo Misto
Proposta Civica

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