PNRR, Proposta Civica: "Un'occasione decisamente mancata: il caso del CePol di Orvieto Scalo"

Siamo costretti a riprendere l’argomento PNRR perché quella che poteva essere una splendida occasione di rilancio per la nostra città si sta rivelando un quasi totale fallimento. In un nostro precedente articolo avevamo approfondito la vicenda dell’asilo di Sferracavallo. In sintesi: il Comune non si è accorto che l’azienda incaricata dei lavori aveva presentato una garanzia fideiussoria falsa (!) e, come se questa clamorosa inefficienza non bastasse, i nostri amministratori hanno pensato bene di pagare alla stessa ditta alcune centinaia di migliaia di euro tre settimane prima di chiedere la rescissione del contratto per “perduranti inadempienze”. Il risultato è la quasi certa impossibilità di recuperare le somme sborsate, per non parlare del danno erariale subito. Fortunatamente, i lavori nel suddetto asilo sono ripresi grazie all’intervento della seconda azienda classificata e confidiamo possano concludersi entro marzo 2026, termine ultimo per i progetti PNRR. Ne saremo felici, ma non riusciamo a digerire che si siano buttate al vento centinaia di migliaia di euro con tale disarmante superficialità.
Oggi però vogliamo concentrarci sull’altro grande progetto PNRR: il Centro per le Politiche Sociali, previsto nell’area delle ex scuole medie di Orvieto Scalo. Un progetto da 5.3 milioni di euro, simbolo della mancanza di idee sullo sviluppo della città alle quali ci hanno abituato entrambe le Giunte Tardani. Un palazzo di tre piani e 1000 metri quadrati, con un costo paragonabile ai quartieri centrali di Roma; un aumento di cemento e traffico in una zona già satura; in aggiunta, la sostanziale distruzione di una delle poche realtà sociali dello Scalo, l’Ancescao, sfrattata senza troppi preamboli e con vaghe promesse di un futuro rientro nella nuova sede. Tutto questo per cosa? Per spostare in quella fantomatica nuova sede gli uffici dei servizi sociali del Comune, oggi collocati alla Caserma Piave, dove peraltro condividono spazi con altri servizi e sono vicini a Vigili, Polizia e Carabinieri in una collocazione funzionale anche per motivi di sicurezza. Insomma, un progetto che avevamo fin dall’inizio considerato e denunciato come totalmente sconclusionato.
Fatta questa lunga ma necessaria premessa, a che punto siamo oggi con la realizzazione dell’edificio? Avrete notato tutti che la vecchia struttura è stata demolita: ebbene, è stato fatto praticamente solo questo. L’associazione di imprese vincitrice del contratto non è riuscita neppure a completare le fondazioni, “a causa della mancata prenotazione per tempo dei macchinari necessari”. Il Comune ha chiesto di individuare una soluzione tecnica alternativa, ma l’impresa non è stata in grado di proporla. Considerate che a febbraio 2025 il Direttore dei lavori dichiarava che il cantiere era avanzato di appena il 5.96% in sei mesi! Per questo motivo, il 7 agosto 2025 l’amministrazione comunale ha correttamente risolto anche questo contratto per “grave ritardo nell’esecuzione dei lavori”.
Il problema è che in questo caso non esiste un secondo classificato pronto a subentrare. Ciò significa dover rifare la gara, riassegnare i lavori e completare tutto entro marzo 2026. Tradotto in termini concreti: impossibile! Quell’area, con tutta probabilità, resterà così com’è ancora per molto tempo e perderemo i fondi PNRR. Anche qui il Comune potrà tentare di rivalersi sull’impresa e incassare le penali, ma le domande sono altre:
1. viste le difficoltà note da mesi, esiste un piano alternativo credibile per l’area delle ex scuole medie?
2. Si vogliono davvero spendere cinque milioni di euro per un progetto così discutibile? Vogliamo pensare a quale uso sarebbe davvero utile allo Scalo?
3. E che ne sarà del circolo Ancescao, sfrattato per far spazio a un progetto ora fermo?
Siamo allora, ancora una volta, a chiedere alla Giunta Tardani: avete una visione, o almeno una mezza idea per questa città o continuiamo a navigare a vista? Due progetti PNRR caratterizzati soltanto da una serie incredibile di errori, inefficienze e inadempienze non possono essere liquidati come sfortuna.
Proposta Civica Orvieto

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