politica

Aree Interne, "un piano organico di interventi e integrato con altri strumenti per far vivere i nostri territori"

lunedì 22 settembre 2025

“Un importante momento di confronto fra i territori delle Aree Interne dell’Umbria, la Regione ed Anci, utile a condividere una strategia e proposte concrete, dalla semplificazione alla flessibilità passando per una fiscalità di vantaggio, capaci di rafforzare lo strumento delle Aree Interne alla luce dei punti di forza e delle criticità affrontati nell’esperienza di questi anni”. Il sindaco di Orvieto, Roberta Tardani, come Comune capofila dell’Area Interna Sud Ovest Orvietano e delegata di Anci Umbria per le Aree Interne, ha partecipato nei giorni scorsi all’incontro promosso da Anci Umbria e Comune di Paciano dal titolo “Il ruolo dei piccoli Comuni nelle strategie per il futuro delle Aree Interne”.

“La Strategia 2021-2027 per l’Area Interna Sud Overt Orvietano che abbiamo condiviso con gli altri sindaci - ha detto nel suo intervento - non va letta come un insieme di singoli progetti, ma come un piano organico, coerente e integrato che parte dall’esperienza maturata nella precedente programmazione e ha cercato di superare le criticità che hanno impedito di raggiungere pienamente gli obiettivi. In primis proprio la frammentazione degli interventi, i tempi di realizzazione ma anche le difficoltà incontrate nelle gestioni di quanto realizzato, penso al Dopo di noi di Allerona o all’ippoterapia a Porano, non avendo previsto in partenza modalità e fondi per dare gambe ai progetti ideati.

E non si tratta solo di riqualificare spazi pubblici o potenziare i servizi sanitari - ha proseguito - si tratta di costruire un ambiente dove sia 'conveniente' vivere, crescere, lavorare. Dove la qualità della vita diventi un punto di forza. L’idea di ‘abitare’, concetto che se non contestualizzato rischia di diventare un elemento di conflittualità e tensione, nelle Aree interne assume una dimensione precisa. Non significa solo avere un tetto sopra la testa, ma significa  vivere in luoghi che offrono servizi, opportunità, relazioni, spazi pubblici di qualità e senso di comunità. Per questo la Strategia nazionale parla di rigenerazione e non solo di riqualificazione: riportare vita nei borghi, recuperare spazi inutilizzati, rafforzare il tessuto sociale, culturale ed economico dei territori. Ed è in quest’ottica che la Strategia delle Aree Interne è, a tutti gli effetti, una vera e propria politica dell’abitare”.

“In questa direzione - ha proseguito il sindaco - vanno infatti le principali azioni che abbiamo inserito nella nuova Strategia. A partire dal progetto “Insieme”, un’iniziativa intergenerazionale che mette in rete scuole, famiglie, giovani e anziani, promuovendo inclusione e coesione sociale, sperimentata nella nostra Area già nella precedente programmazione e oggi divenuto patrimonio comune di tutta l’Umbria. A questo si affianca un investimento di oltre 3 milioni di euro per creare hub culturali e sociali nei Comuni di Orvieto, dove realizzeremo la Casa della Cultura, ma anche a Montegabbione, Fabro, Monteleone d’Orvieto e Parrano in cui ex edifici pubblici e biblioteche diventeranno spazi di cultura, innovazione e comunità.

Sui servizi socio-educativi e l’inclusione sociale, il ripristino dell’operatore di quartiere e del trasporto sociale, il Family Hub 0-3 anni e i percorsi di inclusione lavorativa sono azioni pensate per ridurre isolamento e disuguaglianze, rafforzando il senso di comunità e la qualità della vita quotidiana. Il benessere dei cittadini è al centro della Strategia con un approccio integrato che unisce sanità, servizi sociali e spazi pubblici. Così anche la valorizzazione del patrimonio culturale e naturale, dai siti archeologici agli ‘healing gardens’, è vista come leva di sviluppo. Ogni intervento punta infatti a creare lavoro, attrarre visitatori e rafforzare l’identità territoriale. Non ultima la formazione, con i corsi Ifts e le borse di studio Its, che è pensata come motore di sviluppo locale: istituzioni, imprese, scuole e associazioni collaborano per offrire opportunità concrete ai giovani, legate alle vocazioni del territorio. Esattamente quello che abbiamo sperimentato insieme alla Fondazione Its Umbria con la Summer school in Agricoltura sostenibile e Smart farming che per diventare un corso permanente ora ha bisogno di un maggiore impegno, non solo formale, di imprese e scuole”. 

“Quello che ci ha consegnato fino a ora l’esperienza acquisita - ha concluso - è la necessità di una politica più flessibile perché ogni territorio ha caratteristiche e criticità specifiche. Per questo, la Strategia per le Aree Interne dovrebbe potersi adattare con maggiore flessibilità, superando rigidità che rischiano di allontanare gli interventi dalle reali esigenze locali. La SNAI non è certamente la soluzione ai problemi. È una parte di un processo di sviluppo che deve saper integrare anche altri strumenti e risorse, come il PNRR e i fondi europei, con le politiche urbanistiche e sui trasporti, contribuendo complessivamente a rendere le nostre realtà più competitive e attrattive dal punto di vista della residenzialità”.

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