politica

Sanità, PrometeOrvieto: "Il territorio orvietano è figlio di un dio minore"

sabato 20 settembre 2025

Così come per l'Ospedale, anche la medicina territoriale nell’Orvietano ha sempre ricevuto un trattamento di sfavore rispetto agli altri territori, con investimenti irrazionali che non hanno prodotto servizi, ma solo costi aggiuntivi per i cittadini. Da oltre vent’anni, infatti, la sanità territoriale dell’Orvietano è segnata da scelte confuse e mai completate. Sono stati spesi 2.7 milioni di euro per la Casa della Salute all'ex Caserma Piave, mai entrata in funzione. Era stato, inoltre, inaugurato un presidio presso l’ospedale come anticipazione dell’Ospedale di Comunità, ma le attività non sono partite. Anche l’Hospice risulta previsto, come confermato dal piano triennale del patrimonio dell'Usl Umbria 2, ma senza tempi né risorse economiche.

Allo stesso tempo, in altre città umbre la Regione mette a disposizione gratuitamente immobili per finalità sociali e culturali, mentre qui i cittadini per analoghe situazioni devono pagare, pagare anche per garantire l'accesso alla nuova casa di comunità e ospedale di comunità. Nel 2015 infatti, Comune, Regione e Usl siglarono un accordo: l’Azienda sanitaria avrebbe dovuto rimborsare al Comune 750.000 euro per opere strutturali sull’ex ospedale, con pagamento previsto entro il 2017. A oggi, quella somma non è mai stata saldata. Invece di incassare quanto dovuto, al Comune di Orvieto verrà ceduta l’area dei giardinetti di fianco all’ex Ospedale, così sarà il Comune (e quindi i cittadini) a farsi carico dell’accessibilità alla struttura, già collocata in un’area inadatta come Piazza Duomo.

Una situazione che stride con quanto avviene altrove: a Montefalco la Usl ha concesso in uso gratuito l’ex Ospedale San Marco per l’ampliamento del complesso museale di San Francesco; a Terni ha affidato in comodato la Chiesa Madonna delle Grazie alla Confraternita San Giuseppe e San Francesco di Paola, garantendone così la fruizione pubblica. Nel frattempo, nonostante le nostre richieste a tre direttori generali della Usl che si sono succeduti, nulla si è fatto per avviare una riorganizzazione minima dei servizi esistenti coerente con la nuova organizzazione nazionale: punto unico di accesso, assistenza domiciliare rafforzata, RSA pubbliche, percorsi dedicati all’Alzheimer. Nulla è stato avviato.

Il quadro che emerge è quello di un territorio trattato in modo differente, se non discriminatorio, rispetto ad altri. Investimenti avviati e mai conclusi, promesse senza copertura, servizi inesistenti. Nei prossimi giorni affronteremo nel dettaglio con due specifiche comunicazioni l'impatto sul comprensorio orvietano:
1. del Piano patrimoniale dell'Usl – un’analisi puntuale dei beni sul territorio di Orvieto con le relative conseguenze nell’erogazione dei servizi oltre che economiche.
2. dei servizi sanitari locali – che non danno risposte ai bisogni di una parte consistente di popolazione residente e che risultano sbilanciati con quanto accade in altri territori per Alzheimer, Hospice e strutture per anziani.

Crediamo che questa disparità di trattamento sia dovuta al fatto che, in passato, le scelte siano state troppo spesso condizionate da logiche politiche locali, piuttosto che guidate da una seria e coerente visione organizzativa per l’erogazione dei servizi ai cittadini. PrometeOrvieto continuerà ad evidenziare queste contraddizioni, perché il territorio di Orvieto non vuole continuare ad essere, nelle scelte organizzative, figlio di un dio minore.

www.prometeorvieto.com 

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