politica

PrometeOrvieto: "Sanità al bivio: rilancio o abbandono?"

lunedì 14 luglio 2025

Noi di PrometeOrvieto, nel solco degli approfondimenti promessi negli scorsi articoli, abbiamo deciso di esaminare le tre macroaree che distinguono i servizi sanitari: rete ospedaliera, livelli essenziali di assistenza e liste di attesa, e medicina territoriale con tre specifici approfondimenti.

Rete ospedaliera delle acuzie. Rilanciamo con forza la necessità di ripensare in profondità il ruolo dell’Ospedale di Orvieto, nodo centrale e simbolico della crisi sanitaria locale. Il punto da cui partire non è nuovo, ma resta irrisolto: la sostenibilità di un presidio ospedaliero in un territorio a bassa densità abitativa che ha volutamente nel tempo subito un ridimensionamento a scapito di altre strutture, è un tema reale, che va affrontato senza retorica, ma con lucidità e progettualità. Rendere il Santa Maria della Stella nuovamente efficiente e utile al territorio significa avere una visione chiara, di lungo periodo, sostenuta da investimenti mirati e servizi concreti in grado di generare attrattività e fiducia.

La Commissione Consiliare sulla Sanità — a più di un anno dalla sua istituzione — non ha ancora saputo affrontare la vera radice del problema: la mancanza di una strategia che tenga insieme investimenti, servizi di eccellenza e un’idea chiara del ruolo che l’ospedale di Orvieto può e deve avere all’interno della rete regionale.

Non si tratta solo di salvare il salvabile. Si tratta di fare dell’ospedale un nodo funzionale e attrattivo. Ma attenzione: non sono solo i medici a dover attrarre pazienti. Questo compito spetta in modo determinante alla politica e alle istituzioni locali, che dovrebbero promuovere e sostenere un modello sanitario che risponda ai bisogni dei cittadini e, allo stesso tempo, sappia offrire servizi capaci di trattenere risorse, competenze e persone.

Purtroppo la Commissione Sanità, teoricamente molto importante, continua a muoversi nel solco del passato, quello che ha consentito lo svuotamento lento dell’economia sanitaria orvietana a vantaggio di una rete ospedaliera iper-concentrata in pochi chilometri, incapace di valorizzare le specificità locali. Una debolezza figlia della totale capacità di esercitare una lobby positiva, cosa fatta ad esempio da Foligno.

È tempo di smettere con i salotti, di comprendere il nuovo modello organizzativo e di iniziare a ragionare sui numeri, sulla demografia reale, sui principali bisogni di cura della popolazione. Solo così è possibile costruire un piano di investimenti e una comunicazione trasparente e consapevole, rivolta ai cittadini, per uscire da una logica emergenziale e restituire dignità alla sanità pubblica locale.

Perché la sanità non è solo un diritto: è anche un motore economico potente, capace di generare sviluppo, lavoro, valore. Ma senza chiarezza su cosa chiedere, senza obiettivi condivisi e progettuali, non si va da nessuna parte. I cittadini non devono più essere abbindolati da narrazioni deboli o rassicurazioni generiche: serve verità.

In questo scenario, noi siamo disponibili a fare la nostra parte, se davvero la Commissione vorrà fare un salto di qualità. Ma ora chiediamo di uscire dal silenzio e dalle formule vuote: qual è la vostra proposta? Qual è il vostro progetto per la sanità orvietana? Quali azioni si intende mettere in campo?

In questi giorni stiamo assistendo alla chiusura di un polo logistico di una multinazionale del farmaco che certamente non ha problemi finanziari ad Orvieto. 18 persone sono a rischio di perdita del posto di lavoro, il servizio alle farmacie peggiorerà e il sistema locale si indebolirà. Dove è la Commissione, dove è l'Amministrazione Comunale?

Orvieto non può più aspettare.

Nel prossimo articolo di questo filone di ricerca della nostra associazione approfondiremo il tema dei LEA: liste d’attesa, tempi di accesso, trasparenza e organizzazione. A seguire, concluderemo con un focus su un progetto di medicina territoriale.

PrometeOrvieto

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