"Il Pd del pensiero unico e del copia incolla portaborse del potere che mortifica Orvieto"
Nel dibattito sulle Aree Interne, il Pd orvietano del pensiero unico dimostra ancora una volta tutta la sua inconsistenza e superficialità. Gia dal primo comunicato avevamo avuto dubbi che avessero letto integralmente il Piano strategico nazionale, allegati compresi, con il secondo ne abbiamo avuto la deprimente conferma.
Il disturbo ossessivo che hanno nei confronti del sindaco continua ad accecarli e così non riescono ad accettare la lettura differente che ha fornito del Piano che non minimizza alcunché ma, partendo dall’esperienza acquisita, offre spunti per ragionare sul futuro, parola sconosciuta ai democratici orvietani affezionati al passato.
Il passato di chi ha sempre chinato la testa agli ordini di partito mortificando questo territorio. E allora anche sulle Aree interne si eseguono gli ordini di scuderia, dai livelli nazionali a scendere, dai governatori ai consiglieri comunali, non articolando un pensiero proprio ma facendo copia incolla delle prese di posizione contro il Governo tutte uguali da Nord a Sud. Basta fare una ricerca sul web.
Ma del resto meglio farsi indottrinare dal Fatto Quotidiano piuttosto che leggere il Piano e capire che l’obiettivo 4 fa parte dello studio del Cnel, che è una premessa non condivisibile e non una ricaduta sulle azioni. Il sindaco lo dice chiaramente ma è meglio buttarla in caciara, condire le parole con i soliti aggettivi intrisi di odio, mischiare le questioni continuando a sciacallare vergognosamente sui defibrillatori o fare battute sul Metaverso dimostrando di nuovo di non avere cognizione del futuro e dell’innovazione.
Il top del ridicolo però si raggiunge quando si lega il pensiero del sindaco alle sue eventuali ambizioni future. Se c’è qualcuno che pensa al “dopo” evidentemente c’è chi si accontenta del “durante”, strapuntini e contentini per un Pd orvietano che ha sempre fatto e continua a fare il portaborse del potere perugino in Regione e oggi resta complice silente di fronte alla stangata delle tasse, alle liste d’attesa triplicate, alla confusione sui rifiuti e all’immobilismo sui trasporti. E altro che Johnny Stecchino, qui “Non ci resta che piangere”.
Gruppo consiliare "Civitas Orvieto"
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