politica

Approvato il progetto della Green Community Umbria Etrusca per il bando PNRR

sabato 5 luglio 2025

Si è riunita venerdì 4 giugno nella Sala delle Quattro Virtù del Palazzo Comunale di Orvieto la Conferenza dei Sindaci della Green Community Umbria Etrusca. All'ordine del giorno l'esame e l'approvazione del progetto da presentare sul nuovo bando PNRR per le Green Community. Presenti i rappresentanti di tutti i Comuni aderenti che hanno tracciato il punto sui vari progetti in corso a partire da quello per le case alle giovani coppie e ai lavoratori, le Comunità Energetiche e il Villaggio del Cibo.

L'argomento principale è stato il progetto da presentare sul bando PNRR che prevede investimenti per 634.944 euro. Si tratta di un co-working agricolo da mettere a disposizione degli agricoltori e, in particolare, i più giovani. Quest’azione intende promuovere un Centro Servizi della Green Community a servizio delle Cooperative di Comunità e degli imprenditori presenti sul territorio, dediti a produzioni locali e recupero e valorizzazione dei tanti terreni inutilizzati e da preservare. Il Centro Servizi offrirà alla comunità di imprenditori e agricoltori due trattori, un impianto macellazione avicoli itinerante e una colonnina di ricarica a disposizione per tutta la popolazione. 

Metterà, inoltre, a disposizione strumentazioni specialistiche e costose, che spesso rappresentano uno scoglio ai piccoli e giovani produttori che intendono accrescere la propria attività. Nello specifico, il Centro Servizi sarà collocato presso un immobile del Comune di Fabro, che sarà deputato a sede principale, ma questa specifica azione offrirà il servizio anche nel confine più Sud della Green Community, rappresentato dal Comune di Guardea, collocato a circa 50 chilometri di distanza. Per renderlo fruibile verranno adeguati i serramenti, cosi da migliorare l’efficienza energetica dello spazio e verrà dotato di una colonnina per la ricarica elettrica di auto, a disposizione di chiunque frequenti il centro servizi.

Attorno a questa proposta ruotano altre iniziative e servizi tesi a realizzare la Missione delle Green Community: promuovere, valorizzare e sviluppare i servizi ecosistemici. D'altra parte, il riferimento alla comunità nella denominazione della Strategia Nazionale delle Green Community testimonia della consapevolezza che la riconversione ecologica che l’opera delle comunità sostenibili può determinare chiama in causa stili di vita e di consumo, modelli di produzione e di uso delle risorse che implicano assunzioni di responsabilità e quindi scelte e comportamenti conseguenti che per essere efficaci non sono riservati a delle élite e neppure meramente ascrivibili a scelte istituzionali, fondamentali seppur difficili senza un consenso diffuso, ma devono radicarsi appunto nella comunità. 

In concreto, la certificazione del patrimonio boschivo è solo il primo passaggio di un percorso decisionale in cui si dovrà affrontarne la gestione del bosco tenuto conto dei servizi ecosistemici che offre da quelli vitali (basti pensare al ciclo dell’acqua) a quelli culturali. Fondamentale quindi l’attenzione agli aspetti legati alla informazione e comunicazione che dovranno alimentare questo processo. In questo quadro, si evidenzia come l’approccio e le modalità di erogazione dei servizi, come pure di realizzazione delle opere sia importante al pari dei risultati tangibili che dovranno produrre, concorrendo appunto la crescita e all’affermazione di una cultura della sostenibilità che possa supportare e alimentare il processo.

Nella Convenzione tra Comuni si prevede che al Capofila sia affidata l’attuazione delle azioni di sistema, da gestire in raccordo con tutta la compagine, anche mediante l’attivazione di forme di reciproco supporto fra amministrazioni comunque tutte coinvolte nel Comitato di Pilotaggio che governerà l’intera fase attuativa insieme alla conferenza dei sindaci.

Parte integrante della strategia di attuazione è l’attenzione posta sulle progettualità che potranno derivare da quelle afferenti al progetto già nella fase attuativa e per le quali attivare forme di coprogettazione aperte al sistema del Terzo Settore del territorio in relazione a ulteriori opportunità di finanziamento che certamente si presenteranno sia in connessione al PNRR che alla programmazione comunitaria.

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