"È ora di fronteggiare le difficoltà territoriali che si stanno riscontrando sul versante dei trasporti"

Ha avuto luogo sabato 28 giugno nella Sala Etrusca del Palazzo del Capitano del Popolo di Orvieto, come annunciato, l'incontro promosso dall'assessore regionale ai Trasporti della Regione Umbria, Francesco De Rebotti. Tra i presenti, il presidente di Anci Umbria Federico Gori, rappresentanti della Regione Lazio, Comitati dei pendolari e dell'Osservatorio trasporti, amministratori del territorio e in collegamento telefonico l'assessore regionale ai Trasporti della Regione Toscana, Stefano Baccelli. Insieme per ribadire che la mobilità dei cittadini va garantita.
L'incontro ha avuto l'obiettivo di tracciare nuove rotte per il trasporto ferroviario, analizzando le criticità attuali e le prospettive di un servizio che incide direttamente sulla qualità della vita dei cittadini e sulla competitività dei territori, con un chiaro invito a costruire un “fronte comune” che includa anche le altre Regioni e il Governo per tutelare il diritto alla mobilità. L'assessore De Rebotti ha posto l'accento sulla necessità di unire le forze per affrontare seriamente la questione dei trasporti ferroviari, evidenziando come i problemi non si fermino ai confini amministrativi, dato che i treni regionali, pur con contratti di servizio diversi, viaggiano su direttrici comuni come Roma-Firenze e Roma-Ancona.
Ha sottolineato come la vicinanza a Roma aumenti la domanda di mobilità quotidiana per lavoro, studio e turismo, e come le difficoltà siano aggravate dai cantieri in corso, che in estate interesseranno anche la linea Terni-Foligno. Ha poi descritto una quotidianità fatta di tempi di percorrenza più lunghi, orari incerti e cancellazioni improvvise. Un punto cruciale sollevato dall'Assessore umbro riguarda la delibera dell'Autorità di Regolazione dei Trasporti, che dal gennaio 2026 (o forse già da dicembre 2025) permetterà la circolazione sulla direttissima solo ai treni che superano i 200 km/h.
"Per questo - ha detto De Rebotti - le Regioni hanno chiesto nuovi convogli, ma serve più tempo. Chiediamo di posticipare l’entrata in vigore della norma al 2027 per garantire un servizio umano e continuo. La relazione ferroviaria con Roma è fondamentale anche per sostenere la crescita demografica delle aree interne. Non possiamo trattare questo tema come un piccolo pezzo di puzzle. Serve consapevolezza e una strategia nazionale".
Nel corso dell'incontro, sono emersi vari interventi e proposte volte a migliorare la situazione attuale. Tra i punti salienti, si è parlato della necessità di recuperare gli standard di servizio persi, dell'importanza di una mobilitazione dei sindaci per portare la voce dei territori e del legame indissolubile tra trasporti, sviluppo economico e qualità della vita. È stato inoltre ribadito il ruolo fondamentale dei comitati dei pendolari nel sollecitare azioni concrete per avere trasporti regolari ed efficienti, con richieste di interventi immediati, specialmente per le zone maggiormente penalizzate.
De Rebotti ha evidenziato come non basti più un tavolo con i soli gestori del servizio. “Il confronto deve salire di livello”, ha affermato, “è un’emergenza che impone alle Regioni di stare unite davanti all’interlocutore vero: il Ministero delle Infrastrutture, RFI e Trenitalia. Dobbiamo scegliere se rassegnarci alla situazione attuale o concertare insieme un nuovo modello che mantenga un equilibrio tra mercato e trasporto pubblico locale”. Il percorso proseguirà nelle prossime settimane con ulteriori appuntamenti tecnici e politici, con l'obiettivo di costruire un'alleanza interregionale forte e coesa, capace di tutelare concretamente il diritto alla mobilità dei cittadini umbri e di tutto il Centro Italia.
"Era da gennaio – ha aggiunto il sindaco di Orvieto, Roberta Tardani – che chiedevamo alla Regione Umbria la riattivazione del tavolo con Trenitalia e Rfi che avevamo in precedenza e che doveva essere allargato alla Regione Toscana. I problemi che i pendolari dell’Umbria si troveranno ad affrontare dal prossimo dicembre con lo spostamento dei treni regionali e Intercity in linea lenta deciso dall’Art, i pendolari di Orvieto, dell’Orvietano, del Trasimeno e della Valdichiana senese li vivono giá quotidianamente ormai da mesi.
Di fronte a questi ritardi nelle risposte sia dalla Regione che dal Ministero non potevamo più aspettare ed è per questo che 40 sindaci in rappresentanza di territori con sensibilità politiche diverse hanno deciso di far sentire la voce delle loro comunità. Perché il problema non riguarda solo la qualità di vita di centinaia di cittadini che ogni giorno si recano a Roma per lavoro o studio, riguarda interi territori che convivono con il problema dello spopolamento e hanno bisogno anche di collegamenti ferroviari efficienti per essere attrattivi.
Non è, però, questo il momento di fare polemiche e questa non è e non deve essere una battaglia politica. E’ una battaglia di comunitá che si sono messe insieme perché temono un isolamento da cui rischia di non esserci ritorno. Territori che ora hanno bisogno di soluzioni ai problemi contingenti e di risposte che diano una prospettiva di sviluppo e non di arretramento. Occorre quindi aprire immediatamente un tavolo Umbria-Toscana affinché le due regioni possano trovare strategie e soluzioni concrete condivise che non taglino fuori alcuni territori a scapito di altri come sta avvenendo ora.
I nuovi convogli regionali che sono stati acquistati devono poter avere le tracce in Direttissima sulle quali correre e anche per questo serve concertazione e collaborazione tra le regioni da portare poi nelle sedi opportune. Se vogliamo sviluppare politiche attrattive dal punto di vista della residenzialità abbiamo bisogno di collegamenti veloci con Roma e la garanzia che l’Intercity 598, per cui oggi i pendolari pagano un costo non adeguato al servizio, torni sulla Direttissima e che si accorcino i tempi di percorrenza. Avere una coppia di treni, la mattina e il pomeriggio, che garantiscano il collegamento Orvieto-Roma in 50 minuti sarebbe fondamentale.
Chiediamo risposte a tutti coloro che hanno un pezzo di responsabilità in questa vicenda. In primis ci rivolgiamo a chi è più vicino a noi. A Orvieto siamo umbri, la nostra città è la porta dell’Umbria su Roma. Oggi abbiamo bisogno di sapere quali idee e politiche ha la Regione per sviluppare e potenziare i trasporti su questo territorio. Martedì 1° luglio saliremo sul treno con i pendolari, andremo a Roma insieme ai colleghi sindaci per sensibilizzare Ministero, Trenitalia, Rfi su questi temi ma anche per esprimere vicinanza ai nostri cittadini che hanno diritto alla mobilità e a una qualità di vita dignitosa".

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