Trasporti, pendolari orvietani: "Le dichiarazioni di Proietti? Un'offesa all'intelligenza"

Le recenti dichiarazioni della presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, sul rafforzamento del trasporto pubblico in vista del Giubileo 2025 ci lasciano basiti: che la soluzione dei problemi dei trasporti umbri, in particolare quelli della tratta Roma Firenze, siano le risorse stanziate per il Giubileo è una presa in giro. L’Umbria connessa, efficiente e integrata è una chimera che racconta la politica per distrarre l’attenzione sulla realtà, ossia che città come Orvieto sono tornate indietro di 50 anni, in tema di trasporti ferroviari.
Gli attori di questa “tragedia” sono, ovviamente, in primis coloro che pianificano e pongono in essere le strategie di lungo periodo del settore dei trasporti - in termini di frequenza delle corse, cioè livello di output - ovvero il governo centrale e le società che gestiscono il servizio. Essi non tengono affatto in conto, nella loro programmazione, la rilevanza per l’habitat socio-economico di un efficace e efficiente servizio di trasporto che va al di là della mera logica commerciale In tal senso, ci stupiscono anche le dichiarazioni di Trenitalia riguardo ad un preteso “arricchimento” dell’offerta ferroviaria.
Sarebbe troppo facile definire arricchimento un servizio sostitutivo a tempo, la cui unica garanzia è riportare a Orvieto le persone il cui treno è stato soppresso con l’entrata in vigore dell’orario estivo. In secundis, il governo regionale che per bocca della presidente Proietti, ha annunciato un prolungamento serale della Linea A che collega Piazza Cahen a Piazza del Duomo.
Questo atteggiamento del governo regionale, basato su posizioni demagogiche ben lontane dalla realtà, ci sembra una negazione di evidenza. I problemi non sono temporanei, né causati dai lavori sulla linea, ma sono diventati strutturali, come più volte evidenziato dal Coordinamento dei Comitati dei Pendolari Umbri nelle numerose note inviate a tutti i soggetti interessati e alle rappresentanze istituzionali e politiche del territorio.
E se non si fa un’azione seria e condivisa tra Regioni, così come più volte richiesto, da dicembre all’Umbria toccherà solo la “Linea Lenta”. E cosa se ne fanno i pendolari o i viaggiatori di nuovi collegamenti per Roma se poi ci impiegano due ore per arrivare, magari senza aria condizionata?
La Regione ha oggi la responsabilità di far sentire la voce di tutti i territori e di assumersi il ruolo di coordinatrice di una strategia che non trasformi i disagi quotidiani in un nuovo status quo. Gli amministratori regionali non possono esaurire il loro impegno in qualche dichiarazione estemporanea, ma devono farsi promotori di azioni concrete come la sottoscrizione del “Patto per il Territorio” promosso da più di 40 amministrazioni comunali, con Orvieto capofila. Basta proclami, è ora di tornare alla realtà, per chi viaggia sempre più difficile e travagliata. Non continuate a offendere la nostra intelligenza.
Comitato Pendolari Roma-Firenze
Nova Orvieto
PrometeOrvieto
Abitare Orvieto
Cittadinanza Territorio Sviluppo
Comitato Orvietano per la Salute Pubblica

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