"La convenzione tra il Comune e l'Associazione Amici del Cuore non è mai esistita"

Nell'ultima seduta del Consiglio Comunale, il consigliere di Fratelli d'Italia, Massimo Perali, ha chiesto chiarimenti sulla convenzione tra il Comune di Orvieto e l'Associazione "Amici del Cuore" per la manutenzione dei defibrillatori del progetto "Orvieto Città Cardioprotetta".
"La ringrazio – ha risposto il sindaco, Roberta Tardani – perché mi da l’occasione di chiarire alcune situazioni relative al progetto Città Cardioprotetta che è terminato dieci anni fa. La convenzione di cui parla non è mai esistita e non è mai stata sottoscritta nonostante un comunicato stampa e una conferenza stampa dell’aprile 2017, visibile ancora on line, in cui il Comune di Orvieto con il supporto della Protezione Civile avrebbe garantito la manutenzione dei defibrillatori. La maggior parte degli apparecchi nell’aprile 2017 era stata ritirati perché c’era stata una disattenzione sulla manutenzione dovuta a un rimpallo di responsabilità.
In quella conferenza stampa, l’allora vicesindaco Cristina Croce insieme al responsabile della Protezione Civile dicevano di essere molto felici perché erano addivenuti a questo accordo e che finalmente l’obiettivo era stato raggiunto mentre il presidente dell’associazione Amici del cuore manifestava soddisfazione anche perché l’associazione stessa non era più nelle condizioni di poter intervenire su quel sistema di cardioprotezione presente in città. Una parte di quei defibrillatori erano dunque stati ritirati per verificarne lo stato. Da aprile 2017 alla fine del mandato dell’allora amministrazione non c’è stata però alcuna convenzione sottoscritta né il riposizionamento dei defibrillatori tolti.
A marzo 2019 poi l’associazione cessa la sua attività come è riscontrabile dagli articoli on line. Noi siamo arrivati a giugno 2019, due anni e mezzo dopo la comunicazione sulla firma della convenzione. E quello che abbiamo trovato sono stati i rimasugli di alcuni defibrillatori di cui nessuno si era più occupato e siamo stati necessariamente costretti a rimuovere gli apparecchi ormai vandalizzati e le teche vuote delle postazioni rimaste in città. La convenzione non è mai stata sottoscritta malgrado fosse stata sbandierata su tutti i giornali dopo molti articoli di stampa che denunciavano il pessimo stato dei defibrillatori. La ragione per cui è fallito il progetto è perché c’è stata inerzia, perché nessuno se n’è occupato e l’associazione è stata lasciata sola”.

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