"Stop all'eutanasia del ceto medio"

Quando si è costretti ad aumentare le tasse locali, come nel caso della regione Umbria, a integrazione dei trasferimenti statali insufficienti a mantenere gli equilibri di bilancio, occorre evitare la ridondanza delle storture di un sistema fiscale nazionale già compromesso da un elevato tasso di evasione e da inique differenze corporative per cui i rincari finiscono con il pagarli solo coloro che già pagavano regolarmente, principalmente pensionati e lavoratori dipendenti del ceto medio, mentre, chi evade o chi elude o chi beneficia di trattamenti speciali, continua ad evadere, a eludere e a non pagare.
Come dimostra il grafico l’equità delle manovre tributarie non è affatto garantita dagli automatismi basati sui redditi dichiarati occorre guardare piuttosto ai redditi realmente disponibili delle famiglie ovvero al loro reale potere d’acquisto dopo la tassazione primaria, quella locale nonché alle facilitazioni riservate ad alcuni e per altri alle limitazioni di accesso a bonus, esenzioni e differenziazioni delle tariffe per servizi sanitari, scolastici e così via che, tutte insieme, costituiscono la diffusa e importante rete del welfare.
Più equo e più funzionale può essere il ricorso alle cosiddette tasse di scopo che l’ordinamento mette a disposizione dove, a priori, vengono fissati gli obiettivi da raggiungere, una più ampia e mirata base contributiva e il monitoraggio puntuale della spesa. Non meno fruttuosa per gli equilibri finanziari dell’ente sarà la valorizzazione dei servizi a pagamento insieme alla messa a reddito del ricco patrimonio immobiliare regionale se si vuol evitare una politica di bilancio costretta a ridursi a una mera austerity permanente con progressivi tagli della spesa e conseguente effetto recessivo. Infine, seppur ostacolata dalla natura incomprimibile di gran parte della spesa regionale, una spending review ragionata deve essere implementata costantemente attraverso l’introduzione di strumenti di analisi e di intervento permanenti.
Italia Viva ritiene che con un nuovo approccio ai criteri di autofinanziamento integrativo la Giunta Regionale guidata da Stefania Proietti possa più facilmente e rapidamente colmare i ritardi accumulati nel corso delle passate amministrazioni mettendo in campo una serie di atti legislativi e di governo, sostenuti da coperture finanziarie mirate e non lineari basate sui redditi dichiarati. Ridefinire i criteri di autofinanziamento consentirebbe nel breve periodo, a tutela degli equilibri finanziari di bilancio, di riportare a valori medi il peso delle aliquote dell’addizionale regionale Irpef adesso fissato, in via emergenziale, ai livelli massimi per le fasce del ceto medio.
Massimo Gnagnarini,
presidente Italia Viva - Umbria

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