"Senza demagogia e preconcetti ideologici, Nova ribadisce il no al taser in dotazione alla Polizia Locale ad Orvieto"

In seguito alle posizioni di recente espresse dal vice sindaco e assessore alla sicurezza Stefano Spagnoli relativamente alla campagna raccolta firme per contestare la dotazione del taser alla Polizia Locale, come associazione Nova riteniamo opportuno ribadire la nostra posizione sul tema. Una ripetizione dettata dall’unico obiettivo di riportare il tema al di qua di facili accuse e scontri ideologici che finiscono per penalizzare inevitabilmente la chiarezza e la linearità del dibattito, soprattutto online.
Due punti per noi sono fondamentali per una scelta politica responsabile e lungimirante:
1) analisi basate su studi e dati legati al contesto.
2) ascolto e coinvolgimento di cittadini e realtà locali su temi di interesse pubblico.
La decisione di dotare del taser la Polizia Locale a Orvieto non ci risulta fondata, quindi legittimata, su un’accurata valutazione di dati e statistiche relative alle criticità locali. Quantomeno quest’ultime non sono state comunicate e condivise. Questo è il primo vizio importante: la scelta politica, a nostro modo di vedere, deve nascere sempre dallo studio attento e dal confronto con le esigenze reali del contesto, mai dalla semplice e standardizzata adozione di “cavalli di battaglia” nazionali.
Il senso di uno strumento dipende dal contesto di applicazione, così come dal contesto di applicazione dipende anche la sua capacità di rispondere davvero a precise finalità. Un ettaro di pannelli fotovoltaici ha un valore diverso su dei capannoni industriali piuttosto che in un'area di alto pregio naturalistico, politiche di crescita del turismo possono essere dannose in un città come Venezia, fondamentali in un paese di un’area interna, la stessa cura medica che può salvare la vita in un’emergenza, in altri contesti si configura come accanimento terapeutico. E così via.
Dall’altro lato c’è il tema dell’ascolto e della condivisione. Da queste possono nascere considerazioni utili e costruttive, non scontri ciechi tra pro e contro. Un esempio su tutti riportato nel nostro precedente comunicato: uno studio del 2018 dell'Università di Cambridge, rileva una maggiore esposizione alle aggressioni da parte degli agenti visibilmente dotati dello strumento rispetto a quelli disarmati.
Il dibattito, l’opposizione, il confronto sono elementi imprescindibili di democrazia e tutela del bene comune. Da questi, ne siamo certi, emergerebbero prospettive e progetti di prevenzione e sicurezza di più ampio respiro, perché è bene ricordarlo: il tema della sicurezza è complesso e come tale deve abbracciare questa complessità. Non è e non può essere appannaggio esclusivo delle Forze dell’Ordine, proprio come il tema salute non è circoscritto esclusivamente al lavoro, pur fondamentale, dei medici.
Il confronto può aiutare a sfatare delle certezze date per assolute come quella per cui più armi alle Forze dell’Ordine corrisponde necessariamente e dovunque a maggiore sicurezza. Come Nova, riteniamo che il taser in dotazione alla Polizia Locale di un Comune di poco più di 19.000 abitanti, in contesti in cui non ci si trovi a fronteggiare situazioni ad alto rischio, non si configuri come un’alternativa all’uso delle armi, bensì rischi di sostituirsi ad altre forme, meno impattanti, di de-escalation, con conseguente esposizione a criticità da parte sia delle categorie più fragili (ovvero una parte significativa dei bersagli del taser) sia degli stessi agenti in servizio.
E’ sulla base di questa ragione e di quelle riportate sul precedente comunicato, corredate da diversi studi e dati, che sosterremo con le nostre firme la campagna per contestare una scelta da noi ritenuta errata. Al di là di ogni preconcetto ideologico e demagogia.
Nova Orvieto

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