Manovra fiscale regionale, Pd: "La verità oltre la propaganda"

Nel corso del Consiglio Comunale del 5 giugno i consiglieri di maggioranza hanno perso l’occasione per affrontare con serietà e verità il tema cruciale della manovra fiscale regionale. Hanno infatti scelto di discutere un ordine del giorno, protocollato a marzo, ormai superato nella forma e nella sostanza dalla nuova manovra varata dalla Giunta regionale il 10 aprile scorso.Una scelta discutibile, che ha portato alla diffusione di cifre e aliquote non corrispondenti alla realtà, nel tentativo di riscrivere i fatti con lo stile degli strateghi del dimenticabile Minculpop.
Ma la verità è chiara e documentata: la manovra si è resa necessaria per evitare il commissariamento della Regione, dopo che il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha certificato un disavanzo complessivo di 73 milioni di euro, di cui 39 milioni relativi al fondo di dotazione – svuotato negli anni precedenti – e 34 milioni al deficit strutturale.
I consiglieri di maggioranza sembrano non voler accettare che la Giunta regionale abbia finalmente scelto di decidere, assumendosi la responsabilità di scelte difficili, mentre in passato si è preferito rimandare e nascondersi dietro l’illusione che i problemi si sarebbero risolti da soli. Dopo cinque anni di immobilismo e gestione fallimentare, aggravati da tagli del governo centrale per 40 milioni in tre anni, si è scelto il coraggio della verità e della responsabilità.
La manovra in questione: Introduce una no tax area per i redditi fino a 28.000 euro, prevede uno sgravio di 150 euro per i redditi tra 28.000 e 50.000 euro, tutela le fasce più deboli, e chiede un contributo maggiore a chi ha di più. Un’impostazione equa e progressiva, concepita per salvare la sanità pubblica e garantire i servizi essenziali, che si affianca a un piano strutturale di rilancio del sistema sanitario regionale, con l’obiettivo di eliminare quella "tassa occulta" che pesa sulle famiglie costrette a rivolgersi al privato per prestazioni fondamentali e che corrode il fondamentale diritto alla salute. A ciò si aggiunge il percorso, finalmente avviato, per la definizione di un piano socio-sanitario atteso da anni, che darà trasparenza alla destinazione delle risorse pubbliche.
Tutto il resto è rumore di fondo. Tentativi di sviare l’attenzione dal disastro amministrativo prodotto dalla Giunta precedente che ha lasciato una sanità umbra in ginocchio. Chi oggi alza la voce per polemizzare dovrebbe piuttosto riflettere sul silenzio con cui, per anni, ha coperto il progressivo smantellamento del sistema sanitario, continuando a ripetere che “va tutto bene, Madama la Marchesa”. Una retorica stanca, offensiva per l’intelligenza dei cittadini, che sarebbe ora di archiviare, insieme a una campagna elettorale permanente, livorosa e inconcludente.
Gruppo Consiliare Pd Cristina Croce e Federico Giovannini
Segretario Pd Orvieto Paolo Maurizio Talanti

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