politica

Sanità, Croce (Pd): "Va tutto bene, ci dicono, salvo il vero!"

sabato 10 maggio 2025

A Orvieto, nel pomeriggio di venerdì 9 maggio, si è celebrato un piccolo rito: il quinto incontro della Commissione permanente Sanità, presieduta dal consigliere Gialletti. La Commissione, lo ricordiamo, è nata solo nell’ottobre 2024 con comodo, dopo anni di richieste da parte dell’opposizione, e in perfetto sincronismo con la campagna elettorale per le Regionali. Il tempismo, si sa, non è tutto nella vita, ma in politica è molto. Specie quando si tenta, come è stato, con un ultimo colpo di coda, di rianimare un’amministrazione regionale che ha smantellato la sanità Umbra ed una Comunale che da anni non dà segni vitali, se non quelli del Re Nudo.

Con un tono condiscendente si cerca oggi di rassicurare la città, forse solo per la difesa d’ufficio della vecchia Giunta regionale. I servizi socio-sanitari, nel frattempo, sono stati ridotti a brandelli. Non per caso, ma per mancanza di visione, per ritardo cronico, per incapacità di trasformare risorse e competenze in soluzioni ed oggi, con spirito di servizio e scelte faticose la nuova Giunta regionale cerca di restituire agli umbri il proprio diritto alla salute. Sono tanti i temi del recente passato e dell’oggi che andrebbero discussi eppure ieri, nell’aula della Commissione, si è scelta un’altra strada: non la discussione sul presente, non la verifica puntuale di ciò che funziona e ciò che manca, ma la rievocazione di un passato remoto. Un’operazione nostalgia sui fasti degli anni Duemila, quando l’ospedale fu trasferito da Orvieto centro a Ciconia. Perché? Non è chiaro. Forse per distrarre, forse per rassicurare. Forse perché, quando manca il futuro, si tende a rifugiarsi nel passato.

Peccato che la realtà, quella vera, abbia bussato alla porta. I consiglieri di opposizione hanno tentato, con educazione e tenacia, di riportare la discussione al “qui e ora”. Dopo gli interventi qualificati degli ospiti relatori abbiamo parlato di carenze, di ritardi, di progetti in bilico e di tutta risposta cosa è successo? La Sindaca e il Presidente della Commissione hanno alzato la voce. Perché la verità, evidentemente, fa più paura delle urla.
Ma la verità, purtroppo, è testarda. E dice questo: i fondi del PNRR per la sanità rischiano di evaporare nel nulla. Il pronto soccorso è già stato escluso dal piano triennale della USL sin dal 2024, nonostante le rassicurazioni pubbliche della Sindaca solo pochi mesi fa.

Mentiva sapendo di mentire? Oppure semplicemente non sapeva? Entrambe le ipotesi sono inquietanti. La casa di comunità è in grave ritardo. Uno studio commissionato dalla stessa Regione evidenzia falle clamorose: mancano dati su parcheggi, flussi giornalieri, personale da impiegare. E in tutto questo, le voci che avvisavano, che mettevano in guardia, inclusa la nostra, sono rimaste inascoltate e anzi mortificate.

Ma c’è qualcosa di più sottile, e forse più grave. Il tentativo di costruire una narrazione tranquillizzante, mentre sotto la superficie la città si sfibra. Si tagliano i nastri dei progetti altrui, si celebrano promesse invece che risultati, si usano le Commissioni come teatrini del consenso anziché luoghi di confronto vero. La cittadinanza, però, non è più disposta a farsi raccontare favole.

Alla fine di tutto, resta un dato amaro. Non ci è stato detto come si intende affrontare l’emergenza nei servizi, non ci è stato spiegato perché si siano sprecate opportunità, né come si colmeranno i vuoti. Ci è stato solo chiesto, ancora una volta, di credere sulla parola. Ma la parola, da sola, non basta più. Va tutto bene, dicono. Salvo il vero.

Cristina Croce,
capogruppo consiliare Partito Democratico

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