"Un pacco di sicurezza". Incontro al BiPop con il Gruppo Libertà e Partecipazione

Si chiamava "D.D.L. 1660" finché doveva essere approvato alla Camera, oggi si chiama 1236, mentre attende al Senato, sereno di una maggioranza che non può far temere intoppi. È il disegno di legge detto "sicurezza" e che in parole povere vuol dire e vuol dirci: è vietato opporsi, dissentire e protestare.
Anche ad Orvieto, c'è chi non ci sta. Per questo invitiamo tutte e tutti ad un incontro cittadino che definisca coralmente come reagire, tutte e tutti insieme, a questo scempio della vita democratica venerdì 8 novembre alle 20 al BiPop di Sferracavallo, in Via Po' 4.
Mentre la Finanza internazionale continua a rapinare popolazioni intere con le sue speculazioni, un disegno di norme liberticide va a comporre il ventaglio organico delle soluzioni, delle risposte, alle nostre insicurezze e alle nostre paure. Ecco chi colpirà direttamente questa nuova legge: immigrati, cacerati, poveri, senza casa, persone che protestano in generale.
Per chi già ha poca voce, sarà un crimine tentare di farsi sentire. Niente di nuovo, si potrebbe dire. Ad ogni governo che si succede da almeno 30 anni si sommano provvedimenti in questa direzione, che non vengono mai annullati dal governo successivo, ancorché di opposta tonalità. Eppure, ogni volta, qualcosa di nuovo c’è.
Dall'insediamento del Governo Meloni si susseguono provvedimenti di delirio repressivo, in contrasto con i principi e valori costituzionali che pongono la libertà e la solidarietà al vertice e al fondamento della democrazia.
Riassumiamo brevemente:
- D.l. Rave del 31/10/22
- D.l. Cutro del 10/3/23 che restringe e ostacola di fatto i salvataggi in mare delle ONG e limita ancora fortemente le ipotesi di divieto di espulsione, quindi di conseguenza le possibilità di rilascio del permesso di soggiorno per protezione speciale
- provvedimento D.l. Caivano il 7/9/23 che prevede una stretta penale sui minori
- le manganellate brutali alle manifestazioni di studenti in varie città Italiane: Pisa, Torino, Napoli, Bologna, Firenze e Catania
- lo sgombero dei Centri Sociali Crash e il Municipio Sociale Autogestito Labàs di Bologna, il Consultorio Autogestito Mi Cuerpo es Mio, l'occupazione del laboratorio abitativo con migranti Spin Time Labs nel cuore di Roma.
E ancora potremmo continuare...
Per noi questa sicurezza è una minaccia. Per noi sicurezza è un lavoro che non ti faccia morire. Sicurezza è una transizione ecologica che non sia affidata alla speculazione dei privati che devastano il territorio con mega-impianti di pale eoliche e fotovoltaico, inceneritori e pesticidi. Sicurezza è una sanità di territorio, popolare, pubblica, garantita.
L’unica sicurezza in cui crediamo è frutto dell’autodeterminazione collettiva delle comunità locali che possano decidere come organizzare i vari aspetti della vita associata. Per questo chiamiamo a raccolta per venerdì 8 novembre. L'invito è esteso a tutte le associazioni e anche alle forze politiche che, nell’inverosimile distrazione generale, crediamo abbiano la responsabilità di prendere posizione su quanto si sta consumando come atto legislativo che comprometterà, non poco, la salute della nostra democrazia.
Gruppo Libertà e Partecipazione
s4ndok4n@logorroici.org

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