politica

Sanità, Leonardi (UilP): "Umbria penalizzata dai dati della mobilità passiva, grave danno per anziani e fasce deboli"

giovedì 9 maggio 2024

"L’Umbria sconta troppa mobilità passiva in sanità e questo si ripercuote sulle fasce deboli e sugli anziani. Per questo è necessario impegnarsi affinché possa essere invertita questa tendenza”. A dirlo la segretaria generale della UilP Umbria, Elisa Leonardi, commentando il rapporto Eures - Adoc, rielaborato su dati Agenas. 

“Stando ai numeri del rapporto - spiega Leonardi - la mobilità passiva in ambito sanitario porta sempre più soldi alle Regioni dell’Italia settentrionale, che risultano più attrezzate e attrattive, ma impoveriscono quelle dove risiedono i pazienti che necessitano di cure mediche e non trovano adeguate risposte nel proprio territorio. Le regioni che risultano più attrattive sono Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana e Piemonte. Le regioni da cui si ‘emigra’ sono poi tenute al rimborso di queste prestazioni. Un fenomeno che, sempre di più, porta allo spostamento non solo per gli interventi di alta specializzazione, ma anche di bassa e media complessità.  Complessivamente, da quello che risulta dal rapporto, le prestazioni sanitarie sono 19 milioni e 4,5 i milioni di persone, che rinunciano a curarsi”. 

“In questa fotografia l’Umbria non esce benissimo - spiega Leonardi - secondo l’ultimo Rapporto Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), la nostra Regione ha speso nel 2022 54 milioni per curare i propri cittadini fuori regione, e ha ottenuto ricavi per 36 milioni di euro dalla capacità di attrarre pazienti da altre regioni, con un saldo negativo di 18 milioni. Altro dato preoccupante che emerge dal rapporto è l’indice di fuga dalla sanità locale, che in Umbria è del 21%: il doppio della media nazionale. La chiusura e gli accorpamenti dei reparti, i ritardi negli investimenti e le mancate assunzioni condiscono questi dati che pesano non solo sull’ente regione. Ogni soggiorno extraregionale porta spese di viaggi, soggiorni e vitto che aggrava la situazione e spinge verso la rinuncia. Una situazione grave alla quale auspichiamo si possa mettere mano quanto prima”.