politica

Prosegue il percorso di "Uniti per Porano": assemblee partecipate, dibattito aperto, identità collettiva e inclusività

lunedì 18 marzo 2024

Il Gruppo "Uniti per Porano" ringrazia i partecipanti all’assemblea pubblica tenutasi, come annunciato, sabato 16 marzo. Circa 50 le persone che hanno riempito la Sala Consiliare del Comune, fornendo una dose di fiducia al percorso, rispetto al quale si riscontra un graduale e crescente interesse. "Tra i vari aspetti che ci restituiscono ulteriore slancio - affermano dal gruppo - emerge senz’altro la percezione, da parte dei cittadini che incontriamo, che siamo portatori di un nuovo approccio di amministrazione, cui crediamo fortemente.

Abbiamo parlato infatti di gestione partecipata della cosa pubbli, ovvero di co-gestione e partenariato cittadino/amministrazione, secondo un modello che va diffondendosi non solo in Europa, ma anche in realtà virtuose italiane. Un coinvolgimento attivo delle persone insomma; non a caso, proprio durante l’assemblea, sono arrivate proposte da alcuni cittadini appassionati, lungimiranti e assolutamente degne di essere prese in considerazione. Dopo la lettura dei temi chiave del nostro programma, è nato un piacevole e costruttivo dibattito, anche su temi sensibili e problematiche che la cittadinanza avverte come mal gestite dall’attuale Amministrazione.

Secondo i cittadini, il servizio pubblico a Porano non funziona come dovrebbe non certo per responsabilità degli operatori terzi e dei lavoratori che se ne occupano, ma per incapacità dell’Ente di gestire o anche solo di coordinare! Nei prossimi incontri intendiamo approfondire tematiche specifiche condividendo, con il pubblico che vorrà essere gentilmente presente, l’analisi delle criticità e la ricerca di possibili soluzioni. Urge per noi precisare che abbiamo intrapreso, da tempo ormai, un percorso aperto e trasparente, con assemblee sempre partecipate e con cadenza praticamente settimanale.  

Abbiamo già definito - ma evidentemente non è mai abbastanza - i lineamenti della nostra identità politica e i principi che la ispirano, sui quali costituiremo una lista civica per le prossime Elezioni Amministrative, che risponderà solo alle esigenze della collettività senza il 'cappello' o il 'placet' di qualche segreteria di partito. Nessuno di noi, dalla candidata sindaco all’ultimo del gruppo e/o della lista, ha velleità personali di 'carriera politica' (viene quasi da sorridere!). E questo possiamo sin d’ora sottoscriverlo.

Non ci ha sorpreso il recente comunicato a firma delle due consigliere comunali del Gruppo 'Lista Civica per Porano dalla nostra prospettiva', dal quale emerge ai nostri occhi solo la volontà di colpire il nuovo laboratorio politico. La costruzione del Gruppo 'Uniti per Porano0, come ampiamente specificato anche all’interno dell’assemblea pubblica, è il frutto di incontri, riunioni e assemblee sempre più allargate e mai precluse ad alcuno, che si sono susseguite da giugno 2023 a gennaio 2024, anche alla presenza delle due consigliere.

Alla fine di tale percorso, iniziato in un primo momento sotto l’ombrello dei due gruppi consiliari di opposizione, ne è nata una realtà unica, diversa, che lungi dall’essere la somma algebrica dei due gruppi si è invece differenziata anche per la consistenza in 'senso fisico' dei soggetti coinvolti. Taluni di un gruppo e taluni dell’altro hanno dato vita al nuovo soggetto, anche in considerazione dell’abbandono del percorso da parte delle due consigliere. E non siamo certo noi a dover spiegare i motivi di tale scelta al paese!  

Tra l’altro, ritenere che la candidatura a sindaco dell'avvocato Carmela Pamela Palmieri, possa essere imposta da un consigliere, non solo è offensiva per la stessa, per il gruppo e per l’elettorato, ma è indicativa di una visione della politica che decisamente non ci appartiene. 

Visione contro la quale puntiamo da sempre il dito, come contro chiunque voglia imporre i suoi principi ed i suoi metodi alla collettività, stavolta sì in modo assolutamente antidemocratico. Lasciamo volentieri ad altri la sensazione di appartenere ai cosiddetti 'migliori'. Noi portiamo avanti un progetto, forse un'utopia, ma solo guardando lontano si può sperare nel cambiamento.

L’utopia è questo: quando sei convinto che a trecento metri ci sia quello che vuoi raggiungere, li percorri e ti rendi conto che l’utopia è trecento metri più in là, e così via. Per questo ti dici: 'Allora è veramente irrealizzabile'. Invece no, perché c’è un aspetto positivo: che si sta camminando, e quindi l’utopia si realizza strada facendo. (don Andrea Gallo)".