politica

"Il partito del no contro ogni forma di sviluppo di Orvieto, una maschera per nascondere le contaddizioni"

venerdì 9 febbraio 2024

"Dopo aver annichilito una città, dopo essere stati relegati nel giusto dimenticatoio dai cittadini orvietani e dopo cinque anni di imbarazzante immobilismo, il Partito Democratico sente l’odore delle urne e torna a fare quello che è sempre stato: un comitato elettorale a difesa dei soliti interessi di parte". Così i gruppi di maggioranza del Comune di Orvieto entrano a gamba tesa nel dibattito politico cittadino.

"I giovani del 'nuovo corso' del Pd - scrivono in una nota congiunta - oltre a condire il loro vuoto pensiero con offese e insulti carichi di rancore, come i loro poco illustri predecessori pensano di prendere in giro ancora una volta i cittadini orvietani cercando di nascondere dietro qualche volto apparentemente rassicurante i soliti personaggi, le solite logiche ma soprattutto tutte le evidenti contraddizioni di una confusa e sconclusionata presunta proposta politica.

Inseguono la teoria del declino, ma sono contro ogni forma di sviluppo della città, parlano di risollevare la città ma dicono no alla Complanare e con la disinformazione più becera ostacolano le imprese sane che danno lavoro e sostegno al territorio, insorgono perché il centro storico si svuota e dicono no alla Casa di Comunità e all'Ospedale di Comunità che riporterà servizi ed economia, demonizzano il turismo quando loro stessi proponevano un albergo nell'ex Ospedale, mettono contro la città dei residenti e la città turistica rincorrendo chi pensa che i temi dell’abitare si fermino a Porta Romana".

"E questo - prosegue la nota - solo per citare le ultime 'ricette'. Dicono di voler costruire, ma l’unica 'cura' che hanno in mente e che li potrà tenere insieme sarà distruggere l’importante lavoro fatto in questi anni dall’amministrazione comunale in ogni ambito affrontando con impegno concreto gli anni più difficili della storia recente.

Per questo i cittadini orvietani sapranno scegliere se dare continuità e stabilità a un processo di sviluppo avviato o tornare indietro e ripartire da zero, sapranno scegliere tra la concretezza e la confusione, tra l’unità e la divisione, tra l’impegno e il disfattismo, tra l’esperienza e l’improvvisazione, tra chi lavora per la città e chi lavora contro, animato solo dal livore".