Olimpieri (GM) chiede delucidazioni sull'impatto delle sentenze nella causa Comune-Bnl

Delucidazioni in merito all'impatto delle sentenze nella causa Comune-Bnl nel bilancio dell'ente sul primo e secondo grado di giudizio. Le chiede con un'interrogazione che attende di essere discussa dal Consiglio Comunale, il consigliere Stefano Olimpieri (Gruppo Misto). Di seguito l'atto in forma integrale:
Il sottoscritto consigliere comunale,
premesso che:
- la Corte di Appello di Perugia ha respinto il ricorso presentato dalla Banca Nazionale del Lavoro (gruppo francese BNP) avverso la sentenza di primo grado pronunciata dal Tribunale di Terni nel 2019: sentenza che nel merito dava ragione al Comune di Orvieto;
- la sentenza di secondo grado attesta come l’azione legale incardinata nel 2011 dall’allora Sindaco Concina, in stretta collaborazione con l’allora Assessore al bilancio, dottor Maurizio Romiti, fosse assolutamente corretta e che tutto il percorso intrapreso in quel momento storico si incanalava nel solco della “diligenza del buon padre di famiglia”, oltre a dimostrare come – se si vuole – si possono difendere gli interessi della comunità che si amministra;
- in questa sede non si intende replicare tutto il percorso che, dal 2011 ad oggi, è stato incanalato per far uscire il Comune dal “cappio” dei derivati. Allo stesso modo non si vuole rimestare sui danni finanziari ed economici subiti dalla cittadinanza: al tempo a sinistra, va sempre ricordato, si giocava al “piccolo capitalista” e si scommetteva con i soldi dei contribuenti al solo fine di fare cassa in tempi brevissimi, addebitando alle future generazioni i danni di queste scommesse;
- in questa sede si cerca di capire se le dichiarazioni fatte a mezzo stampa dal Sindaco Germani nell’aprile del 2019 fossero corrette e, soprattutto, se le promesse fatte in quel frangente abbiano poi trovato riscontro effettivo: in buona sostanza, l’allora Sindaco, appena resa pubblica la sentenza di primo grado che dava ragione al Comune di Orvieto, pronunciava le seguenti considerazioni: “La sentenza testimonia l’efficacia dell’azione amministrativa svolta con attenzione e tenacia in questi cinque anni... L’esito della vicenda (sentenza di primo grado) restituisce la piena disponibilità delle risorse che in questi anni non avevamo potuto spendere”. Lo stesso Germani affermava che: “da subito 300.000 euro di maggiori risorse strutturali da impiegare sui servizi in favore della popolazione, lo smobilizzo e utilizzo, sempre per servizi a favore della persona, degli oltre 2 mln di risorse finora accantonate, ulteriori introiti in favore dal Comune da parte di BNL per circa 515.000 euro”;
- risulta comprensibile l’euforia e la voglia di avere visibilità e consenso verso i cittadini (si sarebbe votato da lì a pochissime settimane) ma le affermazioni che pronuncia il Primo cittadino debbano avere dei riscontri reali e non possano servire al solo ed esclusivo fine di prendere per i fondelli la cittadinanza: era chiaro a tutti, infatti, che la sentenza di primo grado non avrebbe modificato l’approccio di cautela che l’Ente era obbligato a continuare tenere, visto che quella sentenza non era definitiva e visto anche che le leggi e gli organi di controllo mai avrebbero potuto autorizzare l’utilizzo delle somme oggetto di accantonamento. Infatti, una carica istituzionale deve agire con estrema correttezza quando fa delle affermazioni pubbliche, soprattutto perché la sentenza (primo grado) non risultava definitiva per il semplice fatto che erano ancora aperti i termini per ricorrere in Appello da parte di BNL e che, quindi, nessuna modifica alle poste di bilancio si sarebbe potuta effettuare;
- per le stesse ragioni la sentenza di secondo grado che ha dato ragione al Comune non potrà avere effetti concreti sul bilancio perché sono ancora aperti i termini per un eventuale ricorso in Cassazione da parte di BNL;
- in questo contesto non si può non ripotare l’attenzione al giugno del 2011, quando l’opposizione di allora, con la presenza anche di Germani, non votò la delibera (nr. 67 del 17/06/2011) che prevedeva che il Comune agisse per le vie legali contro BNL al fine di tutelare le ragioni finanziarie dell’Ente: va anche rammentato che la stessa opposizione e lo stesso Germani votarono contro l’accordo transattivo tra il Comune di Orvieto e Royal Bank of Scotland, accordo che sollevò l’Ente dal fare causa presso il Foro competente di Londra (con tutti i costi ed i rischi del caso), oltre ad aver definito la chiusura di tutta la posizione dei derivati stipulati con RBS. Il tutto ad una cifra complessiva di 1,5 mln di euro, con rate che sarebbero scadute il 31 dicembre 2015 e senza pagare un centesimo di interessi;
per quanto esposto in premessa,
chiede
- se è vero che le dichiarazioni ufficiali pronunciate nell’aprile 2019 dal Sindaco Germani - appena la sentenza di primo grado - non potevano avere effetto senza che la sentenza passasse in giudicato;
- se è vero che la sentenza di secondo grado pronunciata dalla Corte di Appello di Perugia, che dà sempre ragione al Comune di Orvieto, potrà avere effetti concreti sulle poste di bilancio dell’Ente solo dopo che la stessa sentenza passi in giudicato.
Stefano Olimpieri

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