Reddito di cittadinanza, Lega Orvieto: "Grazie al nostro impegno i percettori lavoreranno in progetti utili alla collettività"

"Grazie all’impegno dei consiglieri comunali della Lega e del capogruppo, Andrea Sacripanti, che, nel maggio del 2021, hanno presentato un atto di indirizzo, nel comune di Orvieto undici percettori di reddito di cittadinanza saranno impiegati entro giugno in lavori di manutenzione e cura del decoro della città". Così la nota della Lega Orvieto.

"Il reddito di cittadinanza come da normativa - aggiungono dal Carroccio - prevede per i beneficiari la sottoscrizione di un patto per il lavoro o di un patto per l’inclusione sociale ed in questi patti è prevista, per i sottoscrittori, la partecipazione a Progetti utili alla collettività (Puc), quali ‘progetti comunali in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni. Il beneficiario del Rdc non può sottrarsi ed è tenuto quindi ad offrire la propria disponibilità ai sensi del decreto-legge n. 4/2019”.

“Come Lega – continuano - siamo contrari al reddito di cittadinanza per com’è strutturato, non possiamo dare soldi a pioggia a chi preferisce l’assistenzialismo all’impegno, non possiamo vedere i nostri giovani che passano le giornate a casa sul divano in attesa di un qualcosa che non verrà mai. Iniziative come questa, portata avanti grazie allo stimolo della Lega, ridanno dignità ai percettori del reddito di cittadinanza ed inoltre in questo modo è possibile usufruire di forza lavoro già pagata dallo Stato e che fino ad oggi si era trovata a percepire un reddito senza una adeguata contropartita lavorativa.

E’ stato un percorso lungo un anno, perché spesso i troppi cavilli burocratici mettono dei paletti alle buone idee e procrastinano la loro attuazione, ma con questo atto dell’esecutivo di Orvieto a cui ha lavorato l’assessore alle Politiche Sociali, Alda Coppola, si dà finalmente piena attuazione alle disposizioni del Governo. Il reddito di cittadinanza non va inteso come una forma di sostegno ad libitum, ma come uno strumento che deve favorire il reinserimento nel mondo del lavoro dei soggetti più fragili e ridare loro dignità”.