politica

"La propaganda e gli insulti del primo cittadino badano soltanto alle apparenze, mentre Porano affonda"

domenica 1 maggio 2022

(cit.) “Non varrebbe la pena commentare(…)” sostiene il Sindaco di Porano, amministratore di lungo corso che, non fosse altro che per esperienza acquisita, dovrebbe essere in grado di esprimersi con maggiore equilibrio e nel merito delle questioni, piuttosto che reagire una volta si e l’altra pure con toni offensivi e sul piano personale. Non è la prima volta e siamo certi che non sarà l’ultima, perché ormai diamo per assodato che meglio di così - soprattutto quando si tratta di (cit.) “ambiti che gli stanno a cuore” - proprio non gli riesce.

Commenta eccome, il sig. Sindaco, ma non avendo evidentemente a disposizione altri termini più aulici, deve ricorrere ai dispregiativi tipo (cit.) “delirante”, “personaggio”, “farneticazione” e così via. Anche qui, nulla di nuovo: tipico di chi non ha altri argomenti.

Da par nostro, in questi quasi tre anni di legislatura - ai quali sul tema specifico aggiungiamo i mesi di campagna elettorale - abbiamo invece la consapevolezza (riconosciuta anche da molti elettori del Sindaco stesso) di aver manifestato pubblicamente le nostre opinioni - di persona, sui giornali o sui social - senza aver mai insultato sul piano personale nessuno dei nostri avversari politici.
Una cosa è la critica politica ad un’amministrazione, o finanche ad un singolo amministratore; altra cosa è il dileggio, che lasciamo volentieri al primo cittadino o qualche redivivo giullare di corte capace soltanto di battere le mani a comando.

Preferiamo impiegare il nostro tempo nel cercare di risollevare le sorti di un territorio e della nostra piccola società, che ci appaiono annichiliti e svuotati: con servizi ridotti al “minimo indispensabile”, beni pubblici svenduti al peggior offerente, impianti sportivi lasciati a se stessi, un gigantesco cantiere abbandonato nei pressi del centro storico da dieci anni, un parco settecentesco dai valori botanici e paesaggistici di rilevanza internazionale “riqualificato” da ruspe e ingegneri e non come si dvorebbe da architetti e giardinieri. Così, tanto per fare qualche esempio. Quando affermiamo di avere purtroppo a che fare con l’amministrazione più inutile e dannosa che Porano abbia avuto negli ultimi decenni, degna involuzione delle due precedenti, lo facciamo sulla base di dati di fatto tangibili e visibili (tranne a chi proprio non vuol vedere).

In questo desolante contesto, ci mancava pure il dirigente sportivo già candidato neofascista ad Orvieto, ad intervenire a scuola per il progetto della FIGC “Il calcio va a scuola”, che il Sindaco ci ricorda essere (cit.) “diviso in tre sezioni: nutrizionista, parte sportiva e psicologo”. Non mancheremo di chiedere nelle sedi opportune in quale di queste sezioni il dirigente sportivo risulta essere “esperto qualificato”.

Sulle celebrazioni istituzionali della Festa della Liberazione a Porano: la foto che associamo a questo comunicato, che si riferisce appunto al 25 aprile 2022, parla da sola, ma non saremo certo noi a biasimare l’assenza dei cittadini, probabilmente (chissà) stufi di ascoltare i giri di parole (vuote) del Sindaco al Monumento ai Caduti. Vi consigliamo in tal senso, ancor peggio, la visione dei video diffusi sui social dalla stessa amministrazione comunale e dal sindaco negli scorsi anni.

Finanche nella parte conclusiva della reazione scomposta del Sindaco, dalla "facciata moderata" ma notoriamente eletto anche con i voti dell’estrema destra, emerge ancora una volta il suo approccio personalistico alle questioni.

Dei suoi rapporti di amicizia con chicchessia ci interessa soltanto nella misura in cui essi si riverberano in una qualche misura nella nostra comunità; in questo senso, ribadiamo che per trattare in ambito scolastico di integrazione sociale, accoglienza e rispetto, occorrerebbe selezionare testimonial decisamente più titolati e più vicini anche idealmente a tali valori, piuttosto che un ex candidato sindaco neofascista. Non è una questione di tessere, ma di coerenza tra il dire e il fare.

Da ultimo, se ne faccia una ragione il Sindaco di Porano: quando interveniamo in Consiglio Comunale o scriviamo ai giornali, utilizziamo spesso e non a caso il plurale, perché (lungi da noi dare lezioni di vita) rappresentiamo pensieri ed opinioni di una discreta quota percentuale di cittadini poranesi, che se sommata a quella dell’altro gruppo di opposizione arriva al 54%. Il primo cittadino dovrebbe tenerne conto e aver maggiore rispetto prima di tutto della sua comunità, nel suo complesso, e non soltanto del suo personale elettorato. E invece, le sue cadute di stile sono ogni volta dietro l’angolo.

Mirko Pacioni - capogruppo “Alternativa per Porano”