Fallimento del Crescendo, l’istanza approvata dal Consiglio Comunale

“Il Consiglio Comunale di Orvieto disponga al Sindaco ed alla Giunta di mettere in atto tutti gli atti formali e sostanziali affinché il Comune di Orvieto avanzi istanza di fallimento verso il Consorzio Crescendo”.
Questa la richiesta contenuta nella risoluzione proposta dal consigliere comunale, Stefano Olimpieri, all’attenzione della massima assise cittadina per mettere la “parola fine” al futuro del Consorzio Crescendo. Atto che la maggioranza ha approvato dando, di conseguenza, il mandato al primo cittadino di avviare le pratiche per il fallimento del Crescendo.
Nella risoluzione, Olimpieri, ha ripercorso il mancato sviluppo dell’ente:
- Il Consorzio Crescendo è una struttura consortile a totale partecipazione pubblica a cui partecipano diversi Comuni della Provincia di Terni. la Regione Umbria, tramite la società strumentale Sviluppumbria, la Provincia di Terni e la Comunità Montana;
- il Comune di Orvieto è socio del Consorzio con una percentuale di circa il 13%;
- dal 2013 il Crescendo è stato posto in liquidazione in quanto lo stesso Consorzio aveva decretato la impossibilità di continuare nella gestione ordinaria a causa di un monte debiti al di sopra di ogni limite accettabile;
- nel 1999 il Consorzio era nato come strumento che avrebbe dovuto creare sviluppo ed occupazione ed invece ha creato debiti su debiti e gli investimenti effettuati si sono rilevati fallimentari, tanto che la liquidazione che ormai viene avanti da otto anni non riesce a vendere i beni di proprietà dello stesso Crescendo perché sono fuori mercato;
- se è vero, come è vero, che la liquidazione viene avanti da otto anni e non si è ancora trovata una soluzione operativa per tornare in bonis, gli Enti Pubblici hanno il dovere morale e politico, oltre che economico, di “tirare una linea” e fermare questi lento stillicidio della liquidazione che non porta nessun risultato;
- per troppi anni la politica ha chiuso gli occhi: oggi è giunto il tempo di invertire la marcia e chi ha responsabilità politiche deve agire per dare soluzioni e per uscire da paludi ed immobilismo;
- dalla lettura analitica delle poste inserite nel conto consuntivo 2020, si legge che sono stati appostati nel capitolo del “fondo accantonamento per perdite delle partecipate” circa 376 mila euro, somma che rappresenta l’importo che il Comune di Orvieto dovrebbe sborsare per chiudere definitivamente la propria “avventura” all’interno del Crescendo: in buona sostanza, la Giunta ha inserito nel bilancio del Comune una cifra che potrebbe essere usata per uscire dal Consorzio;
- aver inserito la somma di cui sopra rappresenta un fatto politico innovativo che necessita una spinta da parte del Consiglio Comunale: il Consiglio ha la concreta possibilità di tornare ad essere organo di indirizzo politico e dettare linee guida all’organo esecutivo;
- la somma appostata sul fondo perdite partecipate dà la possibilità di poter sollecitare la Giunta ad incardinare tutti gli atti prodromici ad avanzare istanza di fallimento nei confronti del Consorzio Crescendo, al fine di chiudere definitivamente un “carrozzone” pubblico che nel corso di più di vent’anni ha prodotto solo disastri finanziari, economici e politici;

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