Recovery Plan, 222 miliardi per il rilancio del Paese. "Un'occasione storica da cui vogliamo ottenere il massimo risultato"

“Dopo il lavoro parlamentare, con i dovuti approfondimenti e confronti nelle varie commissioni, abbiamo approvato la proposta definitiva del Recovery Plan: si tratta di ben 191,5 miliardi legati al PNRR al quale si aggiungono altri 30,6 miliardi del Fondo complementare, per un totale di 222 miliardi” – afferma il presidente Comagri Filippo Gallinella.
“Il Piano si articola in 6 missioni: digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, che avrà una dotazione complessiva di 49,2 miliardi, pari al 27% del totale delle risorse a disposizione. Rivoluzione verde e transizione ecologica, che disporranno di 68,6 miliardi, ovvero il 30% del totale. Infrastrutture per una mobilità sostenibile, che potranno contare su 31,4 miliardi, pari a circa il 14%. Istruzione e ricerca, per i quali è destinato un finanziamento di 31,9 miliardi, pari al 14%. Parità di genere, coesione sociale e territoriale che disporranno di 22,4 miliardi, ovvero 10% del totale. Salute, infine, avrà un finanziamento di 18,5 miliardi, pari al 4,6%.
Come commissione Agricoltura – prosegue – abbiamo richiesto delle integrazioni, che in buona parte sono state accolte, in particolar modo: 800 milioni alla logistica agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo; 1.500 milioni al Parco Agrisolare, al fine di ammodernare e produrre energia rinnovabile dalle coperture produttive delle strutture aziendali (0,43 GW); 500 milioni per innovazione e meccanizzazione nel settore agricolo; 1.200 milioni per i contratti di filiera e di distretto (a valere sul fondo complementare); 880 milioni per la resilienza dell’agrosistema irriguo; 1.920 milioni per lo sviluppo del biometano e biogas; 1.100 milioni per lo sviluppo agro-voltaico (2 GW).
Rimangono, però, aperte due questioni sulle quali dovremmo tornare come, ad esempio, gli stanziamenti per la linea di investimento per la tutela e la gestione dei boschi, solitamente finanziata solo attraverso il FEASR, e le linee di intervento concernenti la sanità animale, in linea con l’approccio ‘One Health’ e con le più recenti indicazioni programmatorie della Commissione europea in materia di sostenibilità dei processi produttivi, contrasto all’antimicrobico resistenza, miglioramento del benessere animale.
Continueremo a lavorare – conclude Gallinella – affinché tali risorse vengano messe in campo quanto prima, perché si tratta di un’occasione storica, da cui vogliamo ottenere il massimo risultato per rendere il Paese del futuro sempre più competitivo”.

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