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Pd: "Quali progetti di sviluppo economico previsti dal Recovery Plan sono nelle menti degli amministratori locali?"

giovedì 4 marzo 2021
Pd: "Quali progetti di sviluppo economico previsti dal Recovery Plan sono nelle menti degli amministratori locali?"

"Torniamo ancora a parlare di Recovery Plan e, segnatamente, delle proposte per Orvieto presentate in Regione dalla sindaca Tardani, la quale si era indispettita non poco (a lei non piace esser contraddetta) perché al tempo del PNRR di Conte la sua Amministrazione, come spesso accade, si era distratta e non aveva presentato nulla. Ma la cosa non aveva procurato in lei alcun ambascia: sapeva, perché lei ha il dono della preveggenza, che Conte avrebbe fallito e che ci sarebbero stati i tempi supplementari. Ecco allora pronti i 10 progetti per un totale di 30 milioni di euro. Vediamo quindi cosa ci propone seguendo le macroaree del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Rivoluzione verde e transizione ecologica – Si parla della bonifica del primo calanco.Una vivace novità di almeno 12 anni. E poi: non è che con la bonifica – che pur è importante – si procede a liberare volumi per ulteriori rifiuti? Sia più precisa, Sindaco, racconti meglio alla città cosa si vuole fare. Poi di interventi sulla rupe di Orvieto e di Sugano (interventi in programma dal tempo degli Etruschi) e di mitigazione del rischio sismico e di efficientamento energetico delle scuole (e anche questa è roba vecchia).

Corruschi orizzonti sono assicurati dal progetto di riconversione a led della pubblica illuminazione – gran parte dei Comuni italiani ne hanno almeno un paio, gratuitamente offerti da Società in cerca di buoni affari, dentro i cassetti – mentre salute e mobilità saranno assicurati dalle “piste ciclabili” che sappiamo molto amate dal centrodestra. Insomma, Tardani va sull’usato sicuro ed è costretta a recuperare il lavoro e la programmazione delle amministrazioni di centro-sinistra.

Infrastrutture per la mobilità e le telecomunicazioni.
Anche qui si va sull’usato sicuro: Casello Nord (in giro da 10 anni, in previsione da Illo Tempore), il rifacimento del Ponte dell’Adunata (sentire ANAS per ragguagli)

Per quanto riguarda le aree “Digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo”, “Salute” ed “Equità sociale di genere e territoriale” troviamo il Palazzetto dello Sport di Ciconia (altra roba proveniente dal passato prossimo), la telemedicina per una “nuova mission” (magari ci spiegasse in cosa consisterebbe questa nuova missione, visto che l’organizzazione sanitaria non è propriamente affare del Comune) e la fibra per tutte le frazioni del comune di Orvieto (la Sindaca pare ignorare il Piano BUL – banda ultra larga che ricomprende anche il suo Comune).

Cosa dire? Intanto auspichiamo che Sindaco e i suoi congiunti politici guariscano dalla “annuncite”, fastidiosa e tenace patologia della parola che consiste nel proclamare le virtù del niente ricicciando tutta l’antica collezione dei ceci di Natale.

La domanda allora è: ma di tutta questa roba che andrà nelle mani della Tesei (che  Qualcuno ci protegga!) quali sarebbero le nuove misure destinate specificatamente alla Ripresa e Resilienza? E quali progetti di sviluppo economico del territorio orvietano, previsti dal Recovery Plan, sono nelle menti degli Amministratori locali? Mentre Melasecche intona un peana alla fermata di Orte, rammentando le magnifiche sorti e progressive verso Narni e Terni, a Orvieto spediamo le cartoline 2.0 e aspettiamo che la lega veneta-perugina ci fabbrichi l’attesissimo vicesindaco.

Di seguito l'interrogazione che presenteremo alla prossima seduta del Consiglio Comunale:

Al Presidente del Consiglio Comunale di Orvieto 
Dott. Umberto Garbini 
Al Sindaco del Comune di Orvieto 
Dott.ssa Roberta Tardani 

Premesso che
importanti infrastrutture stradali destinate all’interconnessione di nodi strategici del centro Italia - direttrice Orte/Civitavecchia, Strada di Grande Comunicazione Grosseto/Fano, la Quadrilatero Marche/Umbria,  la  superstrada Terni/Rieti che con  il Piano da 650 milioni per la SS4 “Nuova Salaria”  Rieti /Roma avvicinerà l’area di Foligno /Spoleto/Terni/Narni alla Capitale– sono entrati nella fase di completamento;
rilevanti risorse del Piano Nazionale di Resilienza e Ripresa (a concorrere al Next Generation Eu) – circa 32 mld nella bozza di gennaio 2021 – sono assegnate alle infrastrutture “per una mobilità sostenibile”;

a proposito della presentazione del progetto di fermata dell’Alta Velocità ad Orte – che probabilmente preclude ad Orvieto la possibilità di rivendicarne una analoga -  l’Assessore alle infrastrutture e trasporti della Regione Umbria Enrico Melasecche ha, tra le altre cose, testualmente dichiarato: “Sembra che si tratti non di una semplice fermata ma di un progetto infrastrutturale pesante che vede la stazione di Orte diventare una stazione per l'Alta velocità che vede la interconnessione con i nodi strategici stradali/ferroviari nell’interporto quasi ultimato. 
Per cui, a valle dei lavori, si pone il problema di avere treni per raggiungere direttamente  Terontola da un lato e Orte dall’altro così da poter usufruire dell’alta velocità.

Orvieto sembra quindi essere sostanzialmente messo ai margini rispetto i grandi interventi infrastrutturali di interconnessione interregionale. L’unica previsione, ad oggi, è quella, peraltro attesa da anni, del completamento della complanare e l’ampliamento dell’Amerina in località “Fori di Baschi”. Opere certamente importanti ma che soddisfano solo in parte le necessità di collegamento di questo territorio. 
Risulta quindi fondamentale porre la questione di nuovi progetti infrastrutturali per rilanciare il ruolo di territorio cerniera  dell’orvietano.

Si chiede pertanto al Sindaco di
sapere se:

- sono state valutate ipotesi – attraverso studi di fattibilità o progetti di massima – in merito a collegamenti tra Orvieto e le stazioni dell’alta velocità attraverso connessioni ferroviarie dedicate;

- sono in corso studi di fattibilità o pre-fattibilità in merito a progetti infrastrutturali relativi al territorio orvietano;

- il progetto del secondo casello (Casello Nord  A1) sia un’ipotesi ancora percorribile e, se sì, con quali iniziative si intenda sostenerlo.

- è stato prospettato all’assessore Melasecche il disagio infrastrutturale di Orvieto rispetto all’indebolimento del  ruolo di cerniera tra Lazio e Toscana, il cui aggravarsi a fronte del mancato recupero in termini di nuova viabilità rischia di marginalizzare la città e rilevanti settori della sua economia;

- è stata valutata l’ipotesi di una conferenza di territorio sulla mobilità chiamando a raccolta istituzioni, organizzazioni di categoria, forze economiche e sociali.

Martina Mescolini - Federico Giovannini
Gruppo Consiliare Pd di Orvieto