Anche San Lorenzo Nuovo dice no al deposito nazionale di scorie radioattive sul territorio

Anche il Comune di San Lorenzo Nuovo ufficializza la propria contrarietà alla Proposta di Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI), Progetto preliminare del Deposito Nazionale e Parco Tecnologico (DNPT) e dei documenti correlati, nella quale risultano individuate in Provincia di Viterbo 22 aree che presentano caratteristiche favorevoli alla realizzazione di siti potenzialmente idonei alla localizzazione del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi.
Martedì 26 gennaio, infatti, il Consiglio Comunale di San Lorenzo Nuovo ha approvato all’unanimità un ordine del giorno trasversale a tutte le forze in campo per esprimere il proprio dissenso alla proposta della CNAPI deliberando diporre in essere ogni iniziativa ritenuta necessaria a manifestare la netta contrarietà del Comune di San Lorenzo Nuovo all’eventuale realizzazione del Deposito Nazionale di scorie radioattive sul territorio provinciale e di sostenere ogni iniziativa che vorranno intraprendere in tal senso Area Interna, Provincia, Regione, Comuni, Università ed Enti di Ricerca presenti sul Territorio e, comunque, ogni soggetto portatore di interesse qualificato.
“Premesso che ci appare assurdo che su 67 aree individuate, ben 22 siano in provincia di Viterbo, riteniamo che la vocazione del nostro territorio sia ben altra; la realizzazione del Deposito in una delle ventidue aree individuate rappresenterebbe un danno enorme per l’economia locale in particolare per il settore agroalimentare e per quello turistico che rimangono le vocazioni principali della Tuscia. Inoltre di queste 22 zone individuate dal CNAPI, ben 15 sono ubicate nel territorio dell’Area Interna Alta Tuscia – Antica Città di Castro, costituita da 19 comuni tra cui anche il nostro.
L’Area Interna persegue scopi diametralmente opposti in particolare l’incentivazione dell’economia e delle qualità della vita da perseguire rendendo l’area più attrattiva e puntando su turismo, agricoltura, sviluppo di adeguate reti di servizi socio-culturali; la realizzazione del Deposito di scorie radioattive segnerebbe il fallimento degli scopi e, quindi, dell’esistenza dell’Area interna stessa. Per questo anche noi, come tutti gli altri Comuni della Tuscia, cercheremo di opporci con ogni strumento che la legge ci consente alla realizzazione del deposito nella nostra provincia”.

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