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Fiscalità consorzi di bonifica. "Basta con i balzelli imposti solo ad alcuni, serve uniformità"

venerdì 3 luglio 2020
Fiscalità consorzi di bonifica. "Basta con i balzelli imposti solo ad alcuni, serve uniformità"

La tutela idrogeologica è competenza dello Stato e della Regione. E tutti i cittadini hanno uguali diritti. Il Movimento 5 Stelle chiede in un'interrogazione a risposta orale come mai non vengano applicati criteri di uniformità su tutto il territorio regionale in materia di tributi legati alla bonifica del territorio. E se la giunta regionale abbia o meno intenzione di porre fine all'iniquità fiscale in materia di bonifica, sicurezza idraulica e manutenzione del territorio.

La Regione promuove e organizza la bonifica come attività di rilevanza pubblica per garantire la sicurezza idraulica e la manutenzione del territorio. Questo dice l'art. 1 della legge regionale 30/2004 "Norme in materia di bonifica". Ma di fatto le tasse dei consorzi di bonifica sono un balzello imposto solo in alcune fasce di territorio, inspiegabilmente penalizzate rispetto ad altre esentate dal pagamento. Nella provincia di Terni 33 comuni su 33 pagano la tassa, mentre nella provincia di Perugia sono soltanto 16 su 59. Così viene meno il criterio sacrosanto dell'uguaglianza di tutti i cittadini.

I Consorzi di Bonifica hanno il potere di imporre ai propri consorziati contributi di natura tributaria. Nel territorio della Regione Umbria operano il Consorzio di Bonifica Tevere-Nera, il Consorzio di Bonificazione Umbra e il Consorzio Val di Chiana Romana Val di Paglia. Ma nei territorio dove non operano i consorzi, le stesse funzioni sono esercitate da particolari Enti della Regione le cui spese di funzionamento ricadono nella fiscalità generale. Nonostante le riforme degli ultimi anni, sono molteplici gli enti che si occupano di tutela del territorio, di fatto sovrapponendosi. Succede quindi che Province, Comunità Montane in liquidazione, Consorzi di Bonifica, Comuni, AFOR ed altri enti aumentino a dismisura costi ed inefficienze a livello economico, burocratico ed amministrativo.

Chiediamo perciò che si proceda a una profonda modifica della Legge 30/2004 in modo che sia la fiscalità generale a farsi carico, uniformemente in tutta l'Umbria, delle materie in questione, preservando e tutelando le professionalità inserite nei Consorzi di Bonifica, il cui ruolo essenziale va sicuramente riconosciuto. Ma senza pretendere da alcuni territori tributi altrove inesistenti. Introducendo criteri di legalità ed uniformità per tutti i cittadini dell'Umbria.

Thomas De Luca
MoVimento 5 Stelle
Consiglio Regionale dell'Umbria