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Palazzo dei Congressi, presentata la richiesta di scioglimento della convenzione

martedì 23 giugno 2020
Palazzo dei Congressi, presentata la richiesta di scioglimento della convenzione

Dopo il lockdown la ripresa dovrebbe riguardare anche il Palazzo del Capitano del Popolo, adibito a Centro Congressi, tuttavia così non sembra essere, almeno non subito. Ne ha chiesto conto in Consiglio Comunale, il consigliere Pd Federico Giovannini. "Chiedo - ha detto - se da parte dei gestori della struttura, il sindaco ha ricevuto proposte inerenti rimodulazioni delle attività o se sono state assunte informative rispetto allo stato di attuazione del progetto di gestione iniziale".

Partendo dalla considerazione che il Palazzo del Capitano del Popolo dovrà giocare un ruolo di fondamentale importanza per la ripresa della città, il consigliere Giovannini ha chiesto al sindaco, Roberta Tardani, se avesse ricevuto comunicazioni dal gestore, ovvero la Tandem Spa, su progetti, richieste di rimodulazione o eventuale riformulazione del progetto iniziale, e se il sindaco avesse acquisito informazioni sullo stato di esecuzione del progetto stesso.

"Abbiamo avuto nei giorni scorsi un incontro con i gestori del Palazzo del Capitano del Popolo - ha ammesso il primo cittadino - che ci hanno manifestato le problematiche riscontrate con il lockdown imposto dalla pandemia e il conseguente blocco delle attività legate anche alla congressistica. È successivamente stata presentata una richiesta di scioglimento consensuale della convenzione per la gestione della struttura di cui abbiamo preso atto e ora valuteremo il da farsi.

È un nuovo fronte che si apre e si aggiunge ai tanti temi lasciati aperti in città per cui sarà necessaria una riflessione approfondita. Certe strutture hanno bisogno di professionalità specifiche per essere gestite e sinceramente non c’è stato nell’ultimo anno un fermento tale da far riprendere l’attività congressuale che la precedente amministrazione aveva auspicato affidando a terzi la gestione del Palazzo dei Congressi".

"A questo punto però - afferma Giovannini - chiuso il teatro, chiuso il Palacongressi, ritardi clamorosi per il Palazzo del Gusto, futuro incerto per il Centro Studi Città di Orvieto ci saremmo aspettati una strategia più definita per il rilancio della città".


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