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Novelli (Psi): "Essenziale ospedalizzazione domiciliare, tavolo politico per rilanciare sanità umbra"

giovedì 21 maggio 2020
Novelli (Psi): "Essenziale ospedalizzazione domiciliare, tavolo politico per rilanciare sanità umbra"

"Un nuovo modello di sanità umbro che poggi sull’ospedalizzazione domiciliare". Lo chiede il Partito Socialista che in un comunicato del consigliere provinciale e comunale di Narni, Federico Novelli, appoggia la proposta del dottor Adiberto Favilli e la lettera da lui spedita alla presidente della Regione, Donatella Tesei all’assessore regionale alla sanità, Luca Coletto, e alla presidente della commissione regionale sanità, Eleonora Pace.

“Accogliamo con favore questa iniziativa che facciamo nostra – afferma nella nota Novelli - proponendo a tutte le forze politiche favorevoli, che chiamiamo a raccolta, di costituire un tavolo composto da politici, esperti, e rappresentanti delle forze sociali, allo scopo di realizzare un nuovo modello umbro di sanità al passo con i tempi.

"Plaudo all’iniziativa del dottor Adiberto Favilli - prosegue - che ha voluto, con una lettera indirizzata all’assessore regionale alla sanità, Luca Coletto, ed alla presidente della commissione consiliare sanita, Eleonora Pace, mettere ancora una volta in risalto il tema dell’ospedalizzazione domiciliare. Iniziativa sulla quale opera da tempo e che ha avuto sempre il sostegno del Partito Socialista Italiano, che vede in tale organizzazione della sanità territoriale umbra un modello da realizzare, con i vantaggi che su questo hanno goduto altre rare zone d’Italia dove esso è stato realizzato. 

Adottando un modello di vera integrazione dei servizi sanitari, si dovrà garantire continuità assistenziale tra i vari contesti ospedale, territorio, medico di famiglia e distretto sanitario e potranno essere utili le convenzioni con le associazioni di volontariato esistenti, per un interscambio di prestazioni e competenze. L'attivazione del servizio potrà avvenire su diretta richiesta del medico di base, in alternativa all'invio del paziente in pronto soccorso, su richiesta dei medici dei reparti di degenza o direttamente dal pronto soccorso dell'ospedale dal quale, i pazienti eleggibili, espletati gli accertamenti diagnostici necessari, vengono trasferiti a casa loro nell'arco di poche ore.

Riteniamo che questo possa ridurre i tassi di ospedalizzazione, risparmiando posti letto da dedicare agli acuti, migliorare la qualità di vita del paziente e contenere la spesa sanitaria. Indipendentemente da questo brutto periodo, è in crescita il numero di persone malate, in special modo anziane, che hanno bisogno di trattamenti che solo l'ospedale può fornire e che, per questo, vi trascorrono periodi molto lunghi della loro esistenza, con ricadute sicuramente negative in termini di qualità di vita, aumento del rischio iatrogeno, perdita di autonomia, e del calore della famiglia, cose che possono essere evitate portando l'ospedale a casa”.


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