politica

Paparelli e Bori (Pd) esprimono preoccupazione per criticità organizzative e sanitarie nell'Orvietano

sabato 18 aprile 2020
Paparelli e Bori (Pd) esprimono preoccupazione per criticità organizzative e sanitarie nell'Orvietano

“Le criticità organizzative e sanitarie relative al comprensorio orvietano, e in particolare, al polo ospedaliero di Orvieto, continuano a destare preoccupazione anche in virtù dell’intensificarsi di accessi di persone sospettate di aver contratto il virus pandemico, in controtendenza con il quadro regionale.

È quanto dichiarano i consiglieri del Partito Democratico, Fabio Paparelli e Tommaso Bori che tornano sul tema della “gestione dell’emergenza nella zona di Orvieto” e, a tal proposito, aggiungono: “ci è stato segnalato da più parti che negli ultimi due giorni diverse persone si sono rivolte all’Ospedale orvietano con sintomatologie sospette, di cui, stando alle fonti, 7 ricoverati in attesa dell’esito dei tamponi ed altri in pronto soccorso ai fini degli accertamenti e delle valutazioni cliniche sul Codiv-19”.

“Ci domandiamo quindi – scrivono i consiglieri Dem - se i protocolli di sicurezza annunciati dalla Regione abbiamo portato ad una gestione adeguata di questi pazienti, ovvero attraverso il ricorso al triage esterno predisposto sul container e su una tensostruttura, entrambi disponibili nei pressi dell’ospedale, ai fini dell’accoglienza dei casi Covid sospetti ”.

Paparelli e Bori chiedono quindi alla “presidente della Regione Tesei e all’assessore alla Sanità Coletto di rassicurare in proposito la popolazione della zona e gli operatori sanitari, anche considerato che, al momento, non vi è ancora traccia di questi casi nelle comunicazioni ufficiali della Regione. Sarebbe grave – aggiungono - se, pur avendo già sottolineato le forti criticità riscontrate nel comprensorio sulla gestione dell’emergenza con una un’interrogazione che ancora aspetta risposta, nessuno abbia ancora raccolto, affrontato e risolto tale situazione”.

“Come noto - spiegano i due consiglieri dem - l’Ospedale di Orvieto non è ancora stato classificato come ospedale Codiv, ma neppure Covid free, e questa situazione potrebbe diventare critica qualora si riscontrassero nuovi casi di infezioni ospedaliere e positivi asintomatici non gestiti con le dovute ordinanze restrittive”.

“Già in una recente interrogazione - ricordano - richiamavamo l’importanza di una gestione diversa dei casi di pazienti positivi che sono spesso trattati presso il proprio domicilio in maniera del tutto inadeguata. Sarebbe pertanto opportuno, tanto più in questa fase in cui le positività sembrano diminuire sensibilmente su base regionale, predisporre delle soluzioni temporanee di isolamento dei positivi così da impedire che possano riaccendere situazioni acute e focolai”.

“Ad Orvieto – precisano - risultano ancora in corso una decina di casi di isolamento domiciliare in famiglia. Per la gravità e l’importanza delle informazioni fin qui assunte – concludono Paparelli e Bori – torniamo a sollecitare l’assessore alla Sanità Coletto, affinché non perda altro tempo e dia risposte concrete alla domanda di sicurezza dei cittadini della Città di Orvieto, del comprensorio limitrofo, prima che sia troppo tardi”.

Fonte: Consiglio Regionale Umbria