opinioni

"Il reato di essere moderati"

venerdì 3 ottobre 2025
di Renato Piscini

Dal titolo si evince ciò che si evidenzia oramai da tempo nel dibattito politico nazionale e non. Ci si affanna a chi è più estremista o facinoroso delle proprie convinzioni o idee, una volta ideali, senza un minimo di autoremore mentali o di civiltà. Su qualunque argomento tutti, compresi giornalisti, oramai anch’essi di parte, iniziano a tessere una tela piena di rancore e massime tendenti a stordire l’altro, soprattutto tendenti a convincere i cittadini a stare con l'uno o l’altro; senza mai cercare di essere più realisti del re o di essere moderati o quantomeno terzi. D’accordo che oramai siamo nel bipolarismo, dopo qualche tentativo di creare un terzo polo, ma la correttezza e la mediazione ancora fanno parte del nostro lessico politico.

Purtroppo questo è lo status attuale ma non si può procedere cosi per sempre, necessita una virata di saggezza e di politica vera sulle cose reali abbassando i toni e le azioni corredate da clave lessicali o munite di fake news attraverso i social. L’insofferenza alberga in ambedue gli schieramenti, specie sulla politica estera, ma soprattutto sulla conduzione delle azioni di governo da una parte, e sulla organizzazione di una alternativa dall’altra. Questo perché manca la mediazione, la moderazione, la visione nella classe dirigente attuale, nel piccolo come nel grande; occorre una prospettiva senza atteggiamenti scostanti di presuntuosa superiorità. L’alternanza di risultati elettorali a volte che premiano l’uno e poi l’altro dimostrano, oltre l’incertezza dell’elettore, anche una disaffezione dalle urne, acclarata dai numeri nelle ultime tornate elettorali.

Cosa significa questo? Semplice: la maggioranza degli italiani è moderata e di fronte a questo strillare e buttare la palla in tribuna si astiene o rimane interdetto mutando volta per volta il suo voto, sperando di azzeccarci. Questa è una minaccia invisibile alla democrazia, basterebbe una sola parola moderazione. Certo la pochezza della classe dirigente attuale è nelle cose ma ancora qualche luce c'è, come ci sono mondi e personalità che potrebbero dare la luce in fondo al tunnel; la saggezza e la mediazione ancora alberga nelle menti di molti uomini di buona volontà, si tratta di favorirne il coinvolgimento e l’ascolto, facendo arretrare i toni chiassosi e gli strilli dei facinorosi ad ogni costo, questo vale per ambedue i campi: è l’ora di  federatori moderati per modificare l’attuale status della politica italiana.

La forbice inoltre tra cittadini e potere deve diminuire altrimenti si rischia di scadere nel buio democratico. Altresì affrancarsi dalla finanza troppo invadente nel Sistema Paese, come affrancarsi dai grossi gruppi o multinazionali, recuperando quel sistema Paese fatto di imprese, artigiani, corpi intermedi e soprattutto di favorire il bene comune. A me viene in mente la prima repubblica, se non è possibile, almeno recuperiamo l’anima e la visione di uomini attuali che ragionano come allora in versione futuribile, chi meglio di un moderato!

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