opinioni

Meno sermoni, più bilanci

giovedì 2 ottobre 2025
di Angelo Palmieri

A volte ho la sensazione che ogni tema – piccolo o grande che sia – quando tocca le corde profonde di una comunità, venga subito tradotto in un gioco sterile di contrapposizioni: sei di destra o sei di sinistra? È come se ogni provocazione, nel senso etimologico del termine, fosse condannata a perdersi in una logica mortifera e insoddisfacente di schieramenti.

Bobbio, nel suo straordinario Destra e Sinistra, ricordava che la distinzione resta fondamentale, radicata soprattutto nel diverso rapporto con il valore dell’eguaglianza. Eppure, il suo pensiero ci invita anche a non ridurre la complessità della vita sociale a un confine rigido e angusto. 

Forse oggi, se riconosciamo che la città è una responsabilità condivisa, abbiamo bisogno di una visione più ampia, di un governo capace di osare: la misura del rischio politico non sta negli slogan ma nei bilanci. Destinare più risorse – soldi veri – a chi è davvero in difficoltà è la vera prova di governo.

E, dall’altra parte, sarebbe utile che alcune voci minoritarie – spesso autoreferenziali e intrise di un radical chic di maniera – rinunciassero all’atteggiamento offeso e indispettito, a quei sermoni moralistici pronunciati da rendite consolidate e privilegi garantiti e patologiche smanie carrieristiche. Ci vuole più rigore, più capacità di abitare la città con lealtà e responsabilità. 

Proviamo, almeno per una volta, a uscire dalle facili semplificazioni. Perché il futuro di una collettività non si lascia imprigionare in una casella ideologica. 

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