Orvieto sotto un'altra luce

La bellezza si costruisce con la luce, infatti emerge senza clamore. E’ un ritratto iconico ma reale, cosa significa! La luce intesa, quasi scolpita, quasi teatrale forma immagini, cosi la storia, fatta di uomini e fatti, ci può dare, come da, un segnale per il futuro, guardando al tempo trascorso e su ciò che merita di essere guardato come esempio. Se partiamo da qui e guardiamo al presente è facile arrivare alla conclusione di essere nella pochezza culturale e sociale rispetto al passato, per non parlare del sistema politico.
Ho studiato per mesi alcune aree della città, soprattutto di notte, attraversandola in ogni direzione, mi sono soffermato su le vie abitate, oltre le monumentalità, è stato un processo di scoperta che poi ho riallacciato e coniugato con i momenti di vita vissuta giornalieri cercandone la omogeneità; ebbene mi sono trovato di fronte a due cose letteralmente disgiunte, alternanti, creando e scoprendo l’immagine di una imperfezione sociale e politica. E’ emerso nettamente la contrapposizione che si evince tra le emergenze artistiche della città, sublimi e attuali e i suoi abitanti, chiusi e dispersi in un limbo culturale e sociale del tutto inedito se non astruso.
Il testamento fotografico e storico della città ci da alla luce la reale non competitività della città odierna con il passato: per le sue gesta, per i suoi uomini di fama extra urbana, per alcuni amministratori politici del passato. Insomma dettaglio e immagini da non dimenticare che invece abbiamo del tutto lasciato. Il sovrapporsi di elezioni ad elezioni con lo stesso schema e con classi dirigenti di seconda e terza fila ha prodotto tale status.
Una delle ragioni sta nel fatto che una parte della cosiddetta borghesia storica, tipica cittadina, ha delegato la gestione ad altre classi sociali cittadine e non, prive di cultura storicistica e di immagine, portando non valore aggiunto ma nuove esigenze sociali di poco valore culturale ma purtroppo anche sociale; altresì si sono insediati personalismi e dinamiche non sempre controllabili e pertinenti una giusta maniera di governo.
L’energia rara che apparteneva alle generazioni passate è stata disattesa e non percorsa da tutti coloro che si sono susseguiti al governo della città, ma vi sono ancora le risorse per cambiare verso mentale e creativo che mi da entusiasmo per credere ancora a questa città con una luce nuova. Come testamento visivo immagino anche per Orvieto la fase della prima Repubblica con i suoi difetti e pregi, ma sicuramente attraverso nuovi metodi e protagonisti delle prime fila della società culturale, artistica, artigiana e imprenditoriale di questa città che spero si mettano finalmente in azione; Cambiando verso come persone e metodo.
Agire e non voltarsi dall’altra parte rispetto a ciò che accade e ci accade per essere veri cittadini di un città che ha un passato emergente e coinvolgente e responsabile per chi lo ha vissuto, ma soprattutto per chi lo ha ereditato e lo occupa giornalmente, avendo quindi la responsabilità di proseguire nella tutela culturale e sociale di origine.
"I sogni non vogliono farvi dormire, al contrario vogliono svegliare". (Magritte)

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