"Nuovo orario FS, dalla Capitale si arriva prima a Milano che a Orvieto"

Pubblicato l'orario ufficiale di Trenitalia in vigore da domenica 10 dicembre 2023. Per quanto riguarda il territorio orvietano e la Stazione Ferroviaria di Orvieto apparentemente la situazione sembra rimasta la stessa degli anni precedenti. Analizzandolo, però, più in profondità e con maggiore attenzione si nota come ci sia poco da gioire e da stare tranquilli per i pendolari orvietani. Le autorità locali hanno accolto in pompa magna e lodato Trenitalia per la fermata a Orvieto del treno "dei ricchi", il fantomatico "Cadore", treno notturno in funzione nel periodo che va da dicembre a febbraio e che collega Roma con Cortina
Treno che per una cuccetta in postazione singola arriva a costare a persona 610 euro per il viaggio di andata e 610 euro il per viaggio ritorno.
1620 euro per raggiungere e ritornare da Cortina, costo non propriamente alla portata di tutti i pendolari orvietani. Per quanto riguarda il nuovo orario, e questa è la prima notizia negativa, mediamente occorrerà almeno un'ora e mezza per percorrere la tratta Orvieto Roma e viceversa. Infatti per raggiungere la Capitale partendo dalla Stazione di Orvieto, orario ufficiale alla mano in vigore dal prossimo 10 dicembre, occorrerà un'ora e mezza al Regionale 4101 delle 11.20. Occorrerà lo stesso tempo di percorrenza per il Regionale 4103 delle 13.27.
Viaggio ancora più lungo per il Regionale 4105 delle 15.27 e il Regionale 4107 delle 17.27. Un'ora e quaranta minuti, per questi due regionali apostrofati con abbondante ottimismo come "treni a collegamento veloce". Addirittura servirà un'ora e cinquanta minuti al Regionale 18715 delle 19.43 e un'ora e 35 minuti al Regionale 4111 delle 21.29 e al Regionale 4113 delle 23.25. Se i Regionali piangono, gli Intercity che servono la Stazione di Orvieto non ridono.
Dal nuovo orario si evince che per raggiungere la Capitale usufruendo di un Intercity ci si impiega un'ora e venticinque minuti con l'Intercity 584 in partenza da Orvieto alle 14.35. E addirittura un'ora e tre quarti con l'Intercity 597 in partenza alle 19.21.
Da ricordare che dieci anni fa la media del tempo di percorrenza del tratto Orvieto-Roma dei treni regionali era di un'ora e 18 minuti. Un'ora e 6 minuti precisi era la media del tempo di percorrenza per un treno Intercity. Ma non è l'unica considerazione negativa da analizzare.
Questi tempi di percorrenza, già di per sé penalizzanti, si conseguirebbero nel caso che tutti i treni regionali e tutti i treni Intercity percorressero la Linea Direttissima lungo la tratta Roma-Orte e viceversa. Ma come ben sanno i pendolari, per permettere il "tranquillo e sereno " transito sulla Linea Direttissima ai treni dell'Alta Velocità, molto frequentemente Regionali e Intercity sono dirottati sulla linea convenzionale, la cosiddetta Linea Lenta, nel percorso Roma Termini-Orte e viceversa. Il che comporta un aggravio medio del tempo di percorrenza nel tratto Roma-Orvieto e viceversa, sempre con analisi puntuale dei dati relativi al primo semestre 2023, di quarantadue minuti.
Ed ecco, quindi, che il tempo medio per raggiungere la Capitale con un treno regionale "veloce", nel caso di percorrenza linea convenzionale, oscillerà tra le due ore e le due ore e dieci minuti. Oscillazione che passa tra un'ora e quarantacinque e due ore per i treni Intercity. Ulteriore notizia negativa per i malcapitati viaggiatori ovietani è che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha molto a cuore l’Alta Velocità. Saranno tanti gli interventi sull’infrastruttura ferroviaria, ritenuta necessaria per sviluppare spostamenti rapidi in Italia e per gravare meno sulla rete stradale.
In pratica saranno potenziati i collegamenti Alta Velocità con le principali stazione italiane. E se, media puntuale statistica riferita all'anno 2023, dalla Stazione di Roma Termini, nelle ore di punta, l'intervallo di transito in uscita delle "Frecce" è stato di poco superiore ai 5 minuti (stesso intervallo per treni "Freccia" in entrata), dall'anno prossimo questo intervallo, sia in entrata che uscita, si ridurrà a 4 minuti. E ben sanno i pendolari orvietani che un maggiore affollamento di "Frecce" sulla Linea Veloce comporterà un istradamento con frequenze sempre piu'alte dei treni Regionali e Intercity sulla linea convenzionale.
Ecco quindi spiegato il grande miracolo delle FS. Partendo da Roma ci vorrà, in pratica, meno tempo per arrivare a Milano(2 ore e 20 minuti il tempo di percorrenza stimato dal 1 gennaio 2024) che per arrivare a Orvieto. Studiando bene il nuovo orario risalta un'altra stortura. Se una famiglia orvietana, incoraggiata dai proclami "green" ad usare il treno per salvaguardare l'ambiente, decide una domenica mattina o un giorno festivo di voler fare una passeggiata a Roma, la situazione che si troverebbe davanti sarebbe a dir poco imbarazzante. Soppresso la domenica e festivi il Regionale delle 5,54. Soppresso il trenino delle 6.25. Soppresso il Regionale delle 6.52. Soppresso l'Intercity delle 7.25. Unica scelta il regionale veloce delle 8.57 che da Orte viene istradato, questo ufficialmente da orario, sulla linea convenzionale, arrivando a Roma Tiburtina, dove termina la corsa, alle 10.50.
Due ore pari pari di viaggio. La malcapitata famiglia orvietana per arrivare poi a Roma Termini deve aspettare la prima coincidenza utile. Rappresentata dal Regionale che parte da terni con orario di arrivo a Roma Tiburtina alle 11.05. Ma questo treno non rispetta mai l'orario perché, ovviamente, quasi sempre "dirottato" dalla Direttissima sulla Linea Lenta. Con arrivo a Tiburtina alle 11.30, minuto più minuto meno. La malcapitata famiglia orvietana, se non ci si mettono altri intoppi, arriva finalmente a Roma Termini qualche minuto prima di mezzogiorno. Ovviamente al binario 1 Est. Calcolando i venti minuti per percorrere il chilometro di tragitto tra il binario 1 Est e l'uscita dalla Stazione, ecco che la famiglia orvietana finalmente verso mezzogiorno e una manciata di minuti può finalmente dire di essere arrivata a Roma.
Partendo da Roma Termini la stessa famiglia, nello stesso arco temporale, sarebbe arrivata a Milano e fatto pure una buona colazione al centro. Di questa realtà, di questa continua erosione e degrado della qualità della vita degli orvietani che per scelta o per obbligo devono usare il treno, nessuno sembra curarsene. Così come a nessuno importa dei 1.500 euro che annualmente la moltitudine di pendolari orvietani deve corrispondere a Trenitalia tra abbonamento ordinario e Carta Tutto Treno. Tanto, come si affannano a sbandierare ai quattro venti su testate locali e social i politici del loco, Orvieto è una stazione privilegiata e nata "benedetta" perché vi effettua il servizio viaggiatori il treno dei ricchi, il notturno per Cortina.

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