opinioni

La paura della libertà in politica e nel sociale

martedì 19 settembre 2023
di Renato Piscini

Parliamo della responsabilità, libertà come capacità di decidere e di accettarne le conseguenze delle proprie decisioni; perchè nell'obbedire c'è il meccanismo della deresponsabilizzazione; quando si obbedisce sono responsabile della mia azione ma non ne sono l'autore originale; così non si è responsabili delle proprie azioni. Invece la libertà è una avventura e un fardello non indifferente morale dovuto alla  discrezione e in politica diventa un baratto obbedire per la propria sicurezza morale. La disobbedienza ovvero la libertà ti permette di fronte al sopruso o ad una situazione intollerabile di non rimanere passivi.

Allora si reagisce con un posizionamento al centro in una esperienza sociale o politica rifiutando l'influenza altrui anche quando gli altri sono maggioranza. L'atto di ubbidire rappresenta la passività. Allora si supera la paura del cambiamento, del subordine, del conformismo; anche controvento per il proprio odine morale insito di libertà, democrazia, solidarietà. L'intelligenza è collettiva ed ognuno ha bisogno dell'altro per meglio funzionare e affrontare la socialità e quindi la politica.

Quindi due teste che lavorano insieme è determinante in quanto aumenta la capacità di risolvere i problemi rispetto al singolo.
E' necessario che la non paura si estenda il più possibile ai molti, scambiando informazioni ci si sincronizza e si lavora bene.
Così la soglia di aggressione di chi ci vuole normalizzare viene fermata da uno schema collettivo innalzando i livelli di difesa così si formano associazioni, partiti ma soprattutto idee per rinnovare. Riappropriamoci del proprio io e del fare  politica dal Basso per modificare lo status quo.