"Cara Sindaca, da pendolare deluso le scrivo..."

Cara Sindaca,
nell'ultima riunione dell'Assemblea Consiliare, a preciso quesito di un membro del Consiglio sulla condizione di vita dei pendolari orvietani e sulla situazione del traffico ferroviario del comprensorio orvietano, Lei se ne è uscita con affermazioni che, mi permetta di dirlo dal profondo del cuore e con l'esperienza e conoscenza della tematica derivante dalla vita trentennale di pendolare sulla tratta
Roma-Orvieto, sono quasi offensive per noi pendolari che, con sempre maggiori disagi e sempre maggiori criticitaà e sofferenza, dobbiamo quotidianamente raggiungere Roma per poter lavorare.
Lei, nel suo intervento ha parlato, di treni Intercity dimezzati fino a metà settembre per lavori programmati. E su questo punto concordo con Lei. Da osservare che tanti pendolari che hanno sottoscritto la Carta TuttoTreno Umbria (500 euro all'anno in aggiunta ai quasi 1000 euro dell'abbonamento annuale regionale), devono rinunciare, per più di tre mesi, a non poter usufruire di un servizio che hanno pagato. Ovviamente lungi da chiunque l'idea di corrispondere a noi pendolari lavoratori un indennizzo per questo servizio per il quale abbiamo pagato. Questo è il meno.
Il punto nel quale mi sento preso in giro da quelle sue affermazioni è quello nel quale sostiene che, a fronte di tali disservizi, è stata enormemente potenziata l'offerta di treni regionali. Descrivendo una realtà che esiste nel libro dei sogni o delle favole. Evidentemente Lei non usa il treno da anni, altrimenti non si spiegano certe rosee visioni del mondo di noi pendolari. Io che viaggio tutti i giorni e che, come altre centinaia di pendolari orvietani, vivo sulla mia pelle, con negativo condizionamento della mia vita, la continua precarietà quotidiana del non avere certezza di orario nel raggiungere il lavoro e nel rientrare a casa, mi sento preso in giro da quelle sue parole.
Purtroppo con le belle chiacchiere non si cambia la realtà delle cose. In questo ultimo periodo i pochi treni regionali che collegano la nostra cittadina alla Capitale, sono sempre più frequentemente
dirottati nel tratto Orte-Roma sulla linea lenta. In questo caso il tempo di copertura della tratta Roma-Orvieto o viceversa diventa di due ore tonde tonde. E questa criticità non è legata, come nel suo intervento ha fatto intendere, ai lavori sulla tratta. Ma al continuo aumento dell'offerta Frecce, che ha occupato quasi tutti gli slot disponibili sulla linea Direttissima, relegando i regionali e gli intercity sempre con maggiore frequenza sulla linea lenta.
E le prospettive volgono sempre al peggio, con Orvieto tagliata fuori irrimediabilmente dal servizio Alta Velocità. Le descrivo, per rendere l'idea e farla scendere dal piedistallo e portarla nel mondo reale di noi pendolari, la giornata di martedì 13 giugno. Insegnando ho avuto la fortuna di terminare il mio turno di lavoro alle 13. Ulteriore fortuna, la scuola dove insegno è a Piazza Bologna. Quindi alle 13.20 ero alla Stazione Tiburtina. Ho chiamato mia figlia dicendo che alle 17 avrei potuto accompagnarla a scherma a Ciconia. Nei miei programmi avevo il treno diretto a Rieti delle 13.58.
Cambio ad Orte alle 14.50. Arrivo ad Orvieto alle 15.30. Invece il treno delle 13.58 è partito con un ritardo di 30 minuti, alle 14.30. Arrivato ad Orte alle 15. Ovviamente non hanno fatto aspettare dieci minuti il treno coincidente diretto a Chiusi. Così mi sono seduto alla Stazione di Orte, in attesa del regionale diretto a Firenze. Con partenza da Roma alle 15.02. Arrivo ad Orte alle 15.47. Arrivo ad Orvieto alle 16.30. Sempre in tempo per accompagnare la figlia a scherma.
Alle 15.30 l'altoparlante ha annunciato che per i troppi treni Alta Velocità presenti sulla linea Direttissima quel treno avrebbe percorso la linea lenta fino ad Orte. Con arrivo ad Orte con 55 minuti di ritardo. E arrivo ad Orvieto alle 17.20. Mi sarei potuto salvare con l'Intercity in partenza alle 15.30 da Termini, fermata ad Orte alle 16.05 e arrivo ad Orvieto alle 16.40. Anche perché ho pagato, non con pochi sacrifici, i 500 euro della Carta TuttoTreno esclusivamente per questo Intercity.
Senonché per lavori questo treno non passerà per Orvieto da inizio giugno a metà settembre. Per farla breve, mi sono dovuto sentire in colpa con mia figlia che ha dovuto saltare scherma. Sono arrivato ad Orvieto alle 17.30, quando alle 13.20 ero già in attesa del primo treno per Orvieto. E non mi dica, carissima Sindaca, che quattro ore e mezza per raggiungere Orvieto da Roma Tiburtina sia una tempistica di cui andare fieri. E non pensi che ieri sia stata una giornata particolare.
Questi disagi oramai per noi pendolari sono quotidiani. E siamo rassegnati, impotenti. Però almeno Le chiediamo di evitarci la beffa di sentire in un'aula del Consiglio Comunale descrivere un
mondo delle favole per quanto riguarda noi poveri pendolari orvietani. Già dobbiamo subire sulla nostra pelle i disagi quotidiani dei nostri viaggi. Non ci si metta pure lei oppure, per rispetto
verso noi pendolari, provi a viaggiare per un mese usando il treno nella tratta Roma-Orvieto. Dopo potrà, con cognizione dei fatti, parlare di certi argomenti. Senza astio, un caro saluto a Lei, Sindaca, da un pendolare orvietano disilluso e amareggiato.
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