Trattatistica della politica attuale (seconda parte)

Bisogna essere intensi nell'agire e non essere intellettuali. Il cammino di chi è a capo di un governo corre sempre il rischio di perdere la strada. Certo ciascuno scelga la propria facendo tesoro degli esempi del passato ma senza imitarli. Questo perchè ognuno è cosa a se stante dal punto di vista umano ma anche dal punto di vista politico, per esempio essere espressione di una corrente di partito o di un partito.
Ed è proprio la sua unicità che è chiamato ad esprimere colui che presiede il governo. Tutti ti diranno perchè non hai fatto questo, perchè non hai seguito quello, allora è proprio il momento di essere se stessi. Certo chi è abituato ad essere polimorfo o contradittorio avrà un compito più difficile. In ambedue i casi chi seguirà le regole del gioco politico avrà la sua trattazione lineare. Ulteriormente non fare due passi alla volta e una volta fatto il passo non tornare indietro.
Attenzione, raggiunto il culmine (in cima) si può andare dove si vuole ma vale sempre la regola della moderazione e della modestia. Comunque sia essere lontani da una rigidità dogmatica invitando i tuoi cogovernanti a scelte plurali il più possibile. Il maggior nemico alberga in se stessi nel momento che non si dice quello che si pensa o non si fa quello che si dice.
L'autocompatimento per scelte sbagliate o tormenti prima di decidere devono essere lontani da colui che governa. Insomma c'è sempre tempo per cambiare linea basta fare pace con il prossimo sia esso il popolo o i partiti. Infine la politica non sia una religione.
