opinioni

Bonaccini e il Pd di Orvieto

domenica 4 dicembre 2022
di Paolo Borrello

È iniziato il congresso del Pd e, naturalmente, interesserà anche i circoli presenti ad Orvieto e negli altri Comuni dell’Orvietano. Il congresso dovrebbe essere l’occasione in primo luogo per cambiare radicalmente, come necessario, la stessa natura, la stessa identità, del Pd ma si concluderà con l’elezione del nuovo segretario nazionale che verrà eletto con le primarie che si terranno il 19 febbraio del 2023, a cui parteciperanno anche gli elettori non iscritti, nelle quali si dovrà scegliere tra i due candidati che avranno ottenuto maggiori consensi, nel corso delle assemblee dei circoli, tra gli iscritti.

Ha ufficialmente presentato la sua candidatura Stefano Bonaccini, presidente della giunta regionale dell’Emilia Romagna. Io, senza alcun dubbio, da iscritto al Pd, voterò per Bonaccini, per vari motivi. Innanzitutto perché, credo, come amministratore locale di lungo corso, saprà dare maggiore concretezza all’azione del Pd, affrontando i problemi reali degli italiani e radicando maggiormente il partito nei territori, mentre attualmente il legame del Pd con i territori è del tutto insufficiente.

Del resto viene sostenuto da diversi sindaci di importanti città, quali Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Anci, Nardella, sindaco di Firenze e Gori, sindaco di Bergamo. Inoltre Bonaccini intende ridurre il peso, attualmente eccessivo, delle cosiddette correnti, ampliando la democrazia interna e riducendo la consuetudine, molto diffusa, rappresentata dalla tendenza a prendere decisioni importanti solo nelle “segrete stanze” del partito e non in modo aperto e trasparente.

Poi, Bonaccini, come il sottoscritto, proviene dal Pci e successivamente ha aderito al Pds, ai Ds e infine al Pd. Aggiungo che non renderà il Pd una “ruota di scorta” del Movimento 5 Stelle, pur non escludendo a priori un accordo con questo partito, e non ha considerato, né considererà, Giuseppe Conte il “punto di riferimento dei progressisti italiani”.

E quanto propone Bonaccini, a mio avviso, servirebbe anche al Pd di Orvieto che, negli ultimi anni, è stato contraddistinto da una situazione di completa stasi (è risultato essere pressochè inesistente) e da un’evidente incapacità di svolgere un’opposizione efficace nei confronti dell’amministrazione di centro destra guidata da Roberta Tardani.

Io spero che ad Orvieto ci sia un dibattito pubblico molto ampio nell’ambito del congresso nazionale, aperto anche ai non iscritti, nel quale si potrebbe, e si dovrebbe a mio avviso, discutere anche di come il Pd intende attivarsi affinchè il centro sinistra possa vincere le elezioni comunali del 2024, soprattutto creando una credibile alternativa di governo, impedendo che alla guida dell’amministrazione della città resti il centro destra che non ha certo ben operato, tutt’altro, per migliorare le prospettive di sviluppo di Orvieto e per affrontare i principali problemi, economici e sociali, che caratterizzano la nostra città.

Diversamente, è possibile, se non probabile, che il centro destra, nelle elezioni del 2024, vinca ancora e ciò non sarebbe per nulla un fatto positivo.