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Roberta, una rondine a Porano

lunedì 11 aprile 2022
di Fausto Cerulli

In questa strana primavera di sole caldo e gelido vento, una rondine è volata via da Porano. Roberta, qui tutti la conoscevano per nome come si fa delle persone amiche, e Roberta era amica di tutti. Per qualche tempo è scomparsa, come per essere pronta al volo definitivo. Certe morti non danno respiro a chi le viene a sapere, e in un paese le brutte notizie corrono sulle bocche di tutti come le buone notizie.  Sembrano pettegolezzi paesani e non sai se crederci o meno. Ma io ho capito subito che era vero. L'ho letto sui volti tristi delle persone che mi hanno detto che Roberta è morta. Ed io sono arrivato tardi al suo funerale, io arrivo sempre tardi in queste occasioni, spero di essere puntuale, una volta almeno, al mio funerale. Scherzo come sarebbe piaciuto a Roberta. Lei era la sottile ironia, la gioia di vivere che faceva ancora più luminosi i suoi occhi già luminosi.

Non ricordo di averla mai vista triste, e se lo era, sapeva nasconderlo dietro il sorriso di sempre e non lo faceva per convenienza. Per convenienza si può essere gentili ed affabili, ma la sua gentilezza era spontanea. Era una qualche gaiezza di vivere, come quella delle rondini che solcano il cielo e nessuno le costringe a farlo. Io spesso sono importuno con le mie battute scherzose con cui nascondo timidezza e tristezza, ma con Roberta era come un gioco allegro, il rimpallarci l e frasi piene di spensieratezza infantile. Lei aveva sempre la risposta giusta per i miei giochi di parole. Mi accorgo adesso di aver parlato molto con lei e per questo ora non posso, forse non voglio, credere al suo silenzio. Era una persona leggera nei modi, ma profonda se riuscivi a conquistare la sua simpatia. Giocavo il gratta e vinci senza convinzione ma mi piaceva, con lei, fingere di avere vinto anche quando avevo perso, come mi accade sempre nella mia vita.

E lei riusciva a fare di una sconfitta una vittoria senza clamore. In certe occasioni vorrei essere credente per pensare che Roberta e le persone come lei non muoiono per sempre. E insieme miscredente del tutto per gridare la mia rabbia impotente contro un Dio che porta via le rondini giovani, felici di un loro futuro e lasciano in vita chi, come me, ha vissuto abbastanza per non avere che qualche ostinato puntiglio di vivere come per inerzia. Si dice che muore giovane chi è caro a Dio. Crudele dunque quel Dio che strappa da questa terra la pianta della giovinezza e lascia le crepe dei ruderi. Roberta, per come ti ho conosciuta penso che non saresti contenta di questo mio dirti addio con tristezza. E con la tua fede mi chiederesti di sperare nella Resurrezione.

Ma io credo che uno solo sia risorto, grazie al privilegio di essere figlio di Dio. E mi sembra di vedere un tuo sorriso di leggero rimprovero per queste mie parole apparentemente blasfeme. Ma mi sembra di vedere il sorriso allegro con cui mi perdoni la poca fede. Ti ho lasciata sempre mentre ridevi con la tua risata elegante e spensierata. Vorrei che ora mi sorridessi ancora per convincermi che non sei morta. Dovunque ora sei, amica Roberta, continua a sorridere ancora. 

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