opinioni

Proposta politica provvisoria

mercoledì 8 dicembre 2021
di Renato Piscini

Al di là degli schieramenti emerge la necessità di una pacificazione politica momentanea atta ad individuare un salto di qualità ad Orvieto. Questa scelta, oltre che una proposta, traspare in alcune conversazioni attutite però da egoismi e di compagini ancorate a vecchie logiche. Alcune associazioni ma anche alcuni partiti hanno dato indicazioni. Visto il disorientamento dei partiti e delle leadership, comprensibile per l'assenza di quadri all'altezza, oltre alle difficoltà economiche finanziarie di oggi, sarebbe non impossibile una alleanza ampia come a livello nazionale anche in città, dato il procrastinarsi, in ogni legislatura da anni a questa part, e di risolvere ordine e sicurezza nell'amministrare e interpretare gli eventi nonchè le soluzioni, insomma il procrastinarsi delle attese dei cittadini per la interpretazione del futuro obbliga una novità.

L'attuale amministrazione, senza accusare alcuno, pur strimpellando possibili soluzioni e fatti rimane nell'alveolo della gestione quotidiana, sottovalutando che ci sarà una riconfigurazione dello spazio politico che potrebbe oscurare l'oggi. Dobbiamo essere consapevoli che viviamo un periodo buio ma speciale e quindi dobbiamo ridare i diritti avendo sottovalutato i disagi e andare verso la solidarietà. Non si tratta di consociativismo ma di mettere , senza equivoci, sul piatto le diversità culturali e questo faciliterebbe di non poco l'elaborazione di una politica comune che orienta le scelte strategiche. Il problema da porsi è quale soglia di snaturamento o mutazione delle proprie identità si manifesterebbe senza superare il limite degli ideali.

La politica ha sempre avuto scosse che hanno precostituito nuove dinamiche. Illuminismo, Rivoluzione Francese, Fascismo, Sessantotto, ora l'ambiente, il virus. Allora la scommessa di nuovi orizzonti non trova controindicazioni ne storiche ne politiche , purchè basate su parametri di salvaguardia dell'individuo, del sociale, del merito e dell'impegno per il bene comune. Facciamo la svolta o aspettiamo altre generazioni! Cogliamo quanto è stato di fatto di buono, scordiamoci delle sottovalutazioni ammnistrative e politiche sminuendo gli effetti e valorizzando ciò che è sano e produttivo cambiando verso non solo nell'amministrazione ma anche tra gli uomini, ridisegnando un metodo e uno schema per la città.

Nessuno si senta leso dall'una e dall'altra parte perchè il fine sarebbe la rinascita della città. C'è da ricostruire un ponte con i cittadini attraverso la riconquista della fiducia. Una strana alleanza non sarebbe la soluzione di una società che non vuole abdigare al proprio ruolo di determinare la propria esistenza per sè e i propri figli. Il pensiero il precedere il futuro è l'arma più dirompente per superare la stasi. Una solerte mediazione politico-amministrativa deve essere alla del processo base in quanto la difficoltà storica del momento non deve giustificare alcun immobilismodi idee e azioni politiche non dimentichiamo che la città ha avuto benefici, nel passato, da azioni trasversali dei partiti integrandosi, vale per tutte il finanziamento dela rupe; allora non perchè per la riqualificazione dell'ex Caserma Piave o per la riconversione dell'ex Ospedale.

Compromesso o terza via, come la vogliamo chiamare se non amore per la città. Quindi basta a proposte isolate avulse da un progetto complessivo che a tuttì oggi non c'è. Orvieto nuova...la fabbrica orvietana potrebbe essere lo slogan partendo dalla storia della città. Coraggio sindaco e partiti tutti! La politica è fatta da fenomeni, non da desideri incentrati nella fantasia.