opinioni

Porto vecchio

giovedì 2 dicembre 2021
di Fausto Cerulli

Improvvisa mi sei tornata alla memoria,
presentimento oppure addio, e quei giorni
a Genova, una attesa alla stazione  principale
e poi la tua casa in via della Gazzella, il numero
lo sai solo tu, e giorni e notte di amore se quello
fu amore, e fu amore, lo giuro su quell’amore
che per me resta sacro. E quella cena ricordo
in una trattoria vicino al porto vecchio
e giocavamo come fanciulli spensierati,
un tuo piede scalzo a sfiorarmi una gamba
sotto il tavolo con la tovaglia di carta
a fiori, e poi le passeggiate innocenti
nelle vie del peccato tra finti bordelli
e puttane vere, le allegre puttane che
a Genova ti danno una specie di amore
per una canzone del faber, e poi
la casa che fu o forse non fu o forse
non si sa di Cristoforo Colombo.
Tu avesti per me le premure di una
amante, fosti paziente con me quando
ero stanco e dormivo sapendo che tu
mi eri accanto. Il tuo pianto il giorno
della mia partenza fu sigillo di tutto
e di niente, certo di troppo, nel bene
e nel male, nel bene, nel bene.

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