La lettera

A me dico sempre che i sogni, loro soltanto,
hanno la consistenza del nostro vissuto, ma
tra me e me lamento che i sogni pensino
soltanto vicende di ieri, e a nulla vale
che le scrivano oggi nella speranza assurda
che giungano a lei che vive serena il suo
vergine dormiveglia, negato all’ascolto,
volutamente. Le parole scivolano come acque
chete anche quando sono torrenti impetuosi
e la tramontana assapora il loro non senso,
ché solo lei ne possiede la chiave: a lei
le ho consegnate con i miei versi baciati
dal sole troppo tardivo, pallido omaggio
a un sorriso malato, di cui sono autore
e vittima.

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