La diritta via del Marketing?

Orvieto, Anno secondo della Pandemia. Chi mi segue forse lo sa, in varie occasioni sono stato critico, o se preferite polemico, verso le scelte culturali dell'Amministrazione di Orvieto e del Sindaco in carica, che ricopre il ruolo di assessore alla Cultura e al Turismo. Mi riferisco al video promozionale "Orvièto. Città viva, esperienza autentica" appaltato ad una società esterna, alla fiction su Carla Fracci, con l'utilizzo di strutture che non sono più a disposizione della città.
Ma lo sono stato anche nei confronti di quella passata, in riferimento alla scelta di un assessore inadeguato a ricoprire quel ruolo e a certe scelte sull’Art-Bonus come sulla realizzazione di un promo sul Corteo Storico. Non ne ho mai fatto una questione politica o peggio partitica, ma solo ed eminentemente culturale, legata cioè all’opportunità e agli obiettivi, che attraverso quelle operazioni, spesso mal calibrate, si volevano raggiungere.
Tutto questo ovviamente sempre dal mio punto di vista, in base, all’esperienza sul campo e all’idea che ho di politiche culturali e delle strategie che si possono applicare per ottenere risultati e fare del buon marketing. Stavolta, invece, con il risalto dato al ritratto che vede Dante con la barba, mi sento di dire che si è compiuta un’ottima operazione in termini di visibilità, di stimolo della curiosità e si è realizzato sopratutto un pezzo di quello che in miei precedenti interventi ho definito Marketing umanistico. (Rimando per chi vuole all’articolo "Per un Marketing umanistico").
Il tutto è stato ottenuto sfruttando un’intuizione, un’idea semplice quanto potente dal punto di vista dell’interesse che potrà suscitare da qui a tutto il 2021 e che potrebbe far nascere in molti appassionati e visitatori il desiderio di venire a vedere il ritratto dal vivo, quando l'emergenza sanitaria lo permetterà. Questo si che rientrerebbe a tutti gli effetti nel famoso turismo esperienziale: un’attività, un’esperienza appunto unica e che solo qui potrà essere fatta.
Per ora spicca la risonanza a livello mediatico nazionale e penso forse internazionale, con una tempistica corretta e mettendo in sinergia varie realtà locali. Ora la speranza è che all'intuizione segua la validazione dell’importanza storico-artistica del dipinto in se, attraverso anche la citazione del Boccaccio, per far entrare l’opera nel pantheon di quelli che rendono Dante Alighieri universalmente riconoscibile. Adesso è il momento di lavorare, affinché questa occasione non vada sprecata e possa dare i suoi frutti anche oltre il 25 Marzo 2021.
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