opinioni

Orchestra

martedì 24 novembre 2020
di Fausto Cerulli
Orchestra

Come fuochi di artificio, diabolici e pagani,
visti e sentiti dalla terrazza di un principe
decaduto. E il amico pianista covava
qualche segreto nella mano sinistra,e
la mano destra giocava gli accordi di note
più basse, nel presagio dello star male e
male bene, presagio innocuo di una
prossima morte. E sullo sfondo era
il lago di Bolsena, triste come tutti
i laghi e più triste se contemplato
dalla tristezza. Io so che una fossa
comune ospita mille Mozart, e io
all’improvviso capisco quale silenzio
saprà vegliare le paludi vorticose
di ogni ultimo sonno. Il mio amico
pianista a me sembrava molto elegante
quando indossava strani vestiti
da sceriffo, stelle e gambali
da gaucho, lui polacco e insieme
argentino anche adesso mentre
dirige lezioni di vita e di morte
sul teatro di Salisburgo. Mi dicevi
di non essere triste, tu lo eri
per noi.