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Un anno fa, Omero Tizi

venerdì 20 novembre 2020
di Fausto Cerulli
Un anno fa, Omero Tizi

La scuola dismessa dove sono stato ospitato da Omero, il mio amico
più amico di tutti, resiste al tempo. Ogni volta che passo davanti
a quella scuola mi chiede come faccia a non crollare, eppure
è ferita da crepe che avrebbero fatto cadere in polvere anche
un castello fatato. Ora sembra che crepe si siano arrestate,
ma nessuno si affaccia ai vetri rotti delle finestra. Oggi,
20 novembre, è giusto un anno ingiusto da quando Omero
è morto. La sola persona che mi ha ospitato anche
se spesso ero ubriaco e mai mi ha chiesto il perché del mio bere. Sapeva
che io stesso non avrei saputo dire il perché. Mi sorrideva, ma
senza ipocrita compassione e mi difendeva dalle critiche malevole.
della gente maledettamente perbene. Io e Omero potevamo
stare insieme ore ed ore senza parlare. Tra noi non avevamo
di dire qualcosa solo per dire qualcosa. Ora forse capisco
perché quella casa non crolla, non scivola a valle.
Si regge anche sul mio ricordo di Omero. Amico mio vero.
Burbero amico mio sempre sincero.

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