opinioni
Binario
venerdì 23 ottobre 2020
di Fausto Cerulli
Qualcosa, sempre, rimane, come fosse un’essenza, un profumo, un’assenza
di respiro: magari una rosa appassita, il biglietto di un treno per un viaggio
rinviato troppo nel tempo, un’orma di passi sulla sabbia, una lettera
bagnata dal mare con parole di onda. E tu con una sciarpa di troppi colori,
il tuo essere nuda quasi per caso. E resta,e ritorna, e resta e ritorna a noi,
che siamo io e te, il ricordo del vento sabbioso sulla spiaggia deserta
di Castelfusano, e quella macchia del sangue del tuo mestruo su una foto
di Piazza Esedra e sempre quel primo ultimo bacio al binario numero uno da Roma
ad Orvieto. Qualcosa, comunque, rimane. Magari l’attesa che la festa
possa ricominciare come se tu non fossi morta.
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