opinioni
Scrivere
giovedì 22 ottobre 2020
di Fausto Cerulli
Accenni di risentimento nella stanza del vento
in Sicilia, Sciascia parla con accento siculo e
sicuro. Molti vogliono credere e far credere
di essere suoi figli d’arte, ma gracchiano
o sibilano, come il mestierante Camilleri
o Carofiglio che scrive una sentenza tra cento
libri e qualche conferenza a pagamento. Verga
piange in un angolo, Pirandello si spara
una commedia nel cervello. Gesualdo
Bufalino si scola una bottiglia di vino
pensando al declino dello scrivere
siculo.
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